Milan-Sassuolo: l’analisi tattica

Il Milan ha concluso una delle stagioni più deludenti della propria storia con una vittoria del tutto inutile. I rossoneri, contro un Sassuolo già salvo e appagato, sono riusciti a imporsi senza troppi problemi e a consolidare quell’ottava posizione che vale l’accesso agli ottavi di finale di Coppa Italia. Nulla da fare, invece, per l’aggancio al sesto posto, l’ultimo utile per entrare in Europa League, gettato alle ortiche domenica scorsa, dopo la brutta sconfitta subita all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo.

COSA HA FUNZIONATO – Il Milan è sceso in campo con la giusta mentalità e si è subito impossessato delle operazioni. Ritmi alti, grinta e determinazione. Sono state queste le armi utilizzate dai rossoneri che, in mezz’ora, hanno chiuso la pratica. Clarence Seedorf ha proposto un 4-3-3 che, grazie agli intelligenti movimenti senza palla di un ottimo Taarabt, in apertura ha garantito imprevedibilità alla manovra e si è trasformato con puntualità in un 4-3-1-2 o in un 4-3-2-1. A centrocampo, per lo meno fino al momento dell’espulsione di Philippe Mexes, i mediani hanno avuto la meglio sui dirimpettai, assicurando dinamismo, filtro, interdizione e protezione alla difesa. Inoltre, sostenuti da un De Jong sempre più leader e on fire, gli interni di centrocampo si sono inseriti tra le linee con puntualità e hanno creato grossi problemi alla debole difesa avversaria.

COSA NON HA FUNZIONATO – Pur essendo riuscito a gestire la gara con tranquillità, in alcune situazioni il Milan ha concesso qualche azione di rimessa. Attaccando a spron battuto per tutto il primo tempo e coinvolgendo nella fase offensiva tutti gli uomini a disposizione, una volta persa palla, i rossoneri hanno rischiato di essere trafitti in contropiede. Menomale che il Sassuolo non è stato in grado di ripartire con efficacia. Scampato pericolo. Ma non finisce qui. Nella ripresa Clarence Seedorf ha commesso due errori che avrebbero potuto compromettere il risultato finale. Invece di sostituire Mexes, nervoso e già ammonito, il tecnico olandese ha preferito rilevare un buon Constant per inserire Zaccardo. Risultato? Mexes espulso. Infine, dopo l’allontanamento del francese, anziché sostituire una punta e inserire un difensore centrale, mossa tanto scontata quanto opportuna, il tecnico olandese si è affidato a un 4-2-3 di stampo offensivo (con De Jong terzino destro e Taarabt mediano), che ha sbilanciato la squadra, concedendo varchi in mezzo al campo e rimettendo in carreggiata un Sassuolo ormai sconfitto. Beata incoscienza.

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