Pensiero Pazzo: se andasse via?

La stagione 2013/2014 domenica avrà il suo epilogo con l’ultima giornata di campionato e, come al solito, sarà tempo di bilanci. Si iniziano a decidere le prime strategie di mercato e si capirà chi sarà il prossimo allenatore del Milan. Una delle incognite più grandi riguarda il futuro degli attaccanti rossoneri, tra cui Giampaolo Pazzini. L’ex punta di Sampdoria ed Inter sta per chiudere un’annata complicata, costellata soprattutto da infortuni e panchine, con sole tre gioie rappresentate dagli unici gol stagionali. Un po’ poco per uno come lui.

Certo, le attenuanti di una stagione cominciata effettivamente a gennaio e di un allenatore (Clarence Seedorf) che non lo vedeva insieme a Mario Balotelli e gli ha dato poche chance per imporsi davvero, ci sono, ma è anche vero che nelle sue corde c’erano almeno cinque o sei gol in più. Ora, questa stagione nera lascia più di qualche ombra sul suo futuro. Dipenderà moltissimo dalla scelta del prossimo tecnico che si siederà sulla panchina rossonera, ma è chiaro che il Pazzo vuole delle garanzie, perché a 30 anni si sente nel pieno della sua maturità calcistica e vuole giocare.

Alla finestra sembra esserci il Napoli che lo vorrebbe per il ruolo di vice Higuain, ma molto dipenderà da quello che succederà nel mercato delle punte rossonere. La partenza di Balotelli, i ritorni (anche se forse non definitivi) di Matri e Niang, il rilancio di El Shaarawy, potrebbero essere tutti fattori che influenzeranno la scelta della società e di Pazzini stesso.  L’intenzione sua e del Milan di continuare assieme c’è, ma a certe condizioni, che al momento non sono così chiare. Il suo senso del gol e le sue qualità sono delle risorse importanti per questa squadra e, al netto di una stagione complicata determinata da tanti fattori poco fortunati, privarsene sarebbe un errore imperdonabile.

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