Santon non può valere per tre. La questione terzini in cerca di logica

Il mercato del Milan è ufficialmente iniziato. Annunciato l’acquisto di Michael Agazzi, ora il club di via Aldo Rossi si prepara ad un nuovo assalto: nel mirino l’ex nerazzurro Davide Santon. Il nome del terzino italiano è stato accostato già in passato ai colori rossoneri, ma questa volta sembra essere quella buona. Il Newcastle chiede almeno 8 milioni di euro, ma il Milan al momento non dispone di tale cifra, anche perché in ballo rimangono ancora gli affari Rami e Taarabt.

La mossa che starebbe studiando Adriano Galliani, uno non nuovo a clamorosi colpi di mercato, sarebbe quella di inserire nella trattativa con il club inglese il terzino sinistro Kevin Constant. Siamo curiosi di vedere se l’amministratore delegato riuscirà anche in questa miracolosa impresa. Ma tutto questo non basta. Se è vero che la dirigenza milanista si sta muovendo attivamente sul mercato, è da tenere in considerazione che l’olandese Urby Emanuelson, sparito dai radar a partire da febbraio, è in partenza e anche Ignazio Abate, uno di quei giocatori che Seedorf ha utilizzato con il contagocce, non è felice a Milano e sta valutando l’opzione della partenza. Il terzino destro della Nazionale italiana infatti piace a tante squadre e in pole position ci sarebbe la Juventus di Antonio Conte, a cui piace da tempo.

Insomma, ne entrerebbe uno ma ne uscirebbero tre: per quanto Santon abbia dimostrato sin dagli esordi di avere grande talento, riuscirà a colmare il vuoto creato dalla partenza di tre esterni? Senza contare, poi, che l’altra fascia sarebbe ricoperta da un’altra giovane promessa del calcio italiano come Mattia De Sciglio, che ha messo in evidenza sì grandi potenzialità, ma che ha anche dimostrato in diverse occasioni quanto sia ancora alle prime armi e molto inesperto. Ad oggi quindi la questione terzini sembra evolversi senza molta logica e ci si attende almeno un altro rinforzo, anche non di prima fascia: il reparto difensivo rossonero, già poco affidabile, rischia infatti di indebolirsi ulteriormente.

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