SM ANALISI/ E’ un Milan nel segno degli attaccanti: mai una partenza con così tanti gol dallo scudetto

Otto gol in due partite, cinque marcatori diversi. Dovrebbe essere lo score del Cagliari di Zeman, invece è il tabellino del Milan di Filippo Inzaghi. I rossoneri hanno sorpreso tutti in queste prime due partite di campionato, soprattutto al punto di vista delle marcature. Il Milan, infatti, non partiva così bene in campionato da moltissimi anni: era la stagione 2006/2007, alla guida di quella squadra c’era Ancelotti e il Milan alla fine della stagione vinse la Champions League ad Atene. Corsi e ricorsi storici, ma quello che stupisce è la capacità con la quale gli attaccanti rossoneri vanno in rete. Ma andiamo nel dettaglio.

Prendendo in considerazione gli ultimi cinque campionati, cioè dalla stagione 2010/2011, quello dello scudetto rossonero, il Milan non era mai stato così prolifico e così efficace sotto rete. Anche nello stesso anno dello scudetto le marcature nelle prime due partite stagionali furono quattro, tutte nella prima sfida casalinga contro il Lecce (a segno due volte Pato, Borriello e Thiago Silva). Ma quello che sorprende è la facilità con la quale gli attaccanti di Inzaghi riescono ad arrivare sotto porta. Neanche quando Allegri aveva a disposizione Ibrahimovic, Pato o Cassano il risultato era simile a quello di quest’anno. Nel 2011/2012 i gol nelle prime due giornate furono tre, di cui due degli attaccanti; l’anno dopo le marcature furono tutte di Pazzini nella trasferta di Bologna, mentre un anno fa le reti arrivarono solo nella seconda giornata casalinga contro il Cagliari (Robinho e Balotelli).

Tre volte Menez, due volte Honda, poi Bonaventura, Muntari e De Jong. Otto gol, sei a firma degli attaccanti di Inzaghi che sta varando un nuovo Milan fatto di movimenti e rapidità. Un nuovo modo di giocare, un nuovo modo di fare gol. Tutto, ovviamente, rigorosamente a firma Filippo Inzaghi.

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