Dal mercato al campo, non solo gioie: le prime risposte ufficiali

Nella settimana che ha visto chiudersi il calciomercato estivo, con un lunedì al cardiopalma, e con una domenica senza campionato, non possiamo che focalizzare il nostro Borsino sugli ultimi movimenti di mercato rossoneri. Partiamo innanzitutto dai “top”. Tra questi, va senza dubbio inserito Jack Bonaventura, giunto in extremis in rossonero dopo la clamorosa vicenda Zaccardo-Biabiany. L’ex atalantino, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, avrebbe letteralmente stregato Pippo Inzaghi, che, dopo averlo visto all’opera nella partitella contro la Primavera, nella quale Jack si è reso autore di un gol e un assist, avrebbe fatto i complimenti a Galliani per “aver preso un campione“. Forse è ancora troppo presto per i giudizi. Quel che è certo è che Bonaventura è un vero e proprio jolly, in quanto potrebbe essere impiegato largo da entrambi i lati nel 4-3-3, sulla trequarti nel 4-4-2, ma potrebbe perfino essere arretrato a centrocampo. Insomma, se le premesse sono queste, Biabiany sarà presto dimenticato. IN RIALZO.

Altra nota positiva, sia per la prima uscita che per gli atteggiamenti fuori dal campo, è Fernando Torres. Anche lui, come Bonaventura, è stato autore in partitella di un gol e un assist. Ma a soddisfare di più staff tecnico e societario è la serietà e l’impegno con il quale lo spagnolo si presenta ogni giorno agli allenamenti. Del resto, già José Mourinho aveva evidenziato l’esemplarità del comportamento del nuovo numero 9 rossonero, e una conferma è venuta anche da Pippo Inzaghi e dallo stesso giocatore, il cui approccio genuino nel corso della conferenza stampa di presentazione ha sorpreso tutti. Un deciso cambio di rotta rispetto al suo predecessore Balotelli. Torres è qui, lo ha ripetuto più volte, per imparare, adattarsi e mettersi a disposizione della squadra. Il verbo da lui più spesso utilizzato, imparare, appunto, dimostra che, nonostante sia uno dei grandi centravanti d’Europa, l’umiltà è la caratteristica che lo contraddistingue. E il Milan ha bisogno di tanta umiltà per ritornare grande. IN RIALZO.

Nonostante queste positive notizie di mercato, fino a primissimi giorni di settembre i numeri della campagna abbonamenti e degli spettatori presenti a San Siro per la prima contro la Lazio sono abbastanza impietosi. Meno di 40 mila per il debutto stagionale e meno di 18 mila finora gli abbonati. Il nuovo record negativo è a un passo e a poco sono servite pubblicità e appelli. Nello stesso periodo dello scorso anno, quando la disaffezione dei tifosi era già montata, eravamo a poco più di 22 mila, il che significa che il calo è del 21%. Pesante, soprattutto se si considera che difficilmente si supereranno i 20 mila e che irraggiungibili appaiono i 24 mila della scorsa stagione, già record negativo dell’era Berlusconi. Di pari passo è il crollo dei ricavi, motivato, oltre che dalla drastica diminuzione degli abbonati, soprattutto dalla mancata qualificazione alle coppe europee. Il Milan resta comunque la seconda squadra della serie A in questa speciale classifica, ma il gap dalla Juventus prima è diventato abissale. IN RIBASSO.

Il vero passo negativo di questa fase finale di calciomercato è stato la cessione di Cristante. Se è stato il giocatore a chiedere di essere ceduto, è anche vero che il Milan non ha fatto nulla per trattenerlo, preferendogli gente strapagata e in là con gli anni come Essien. Per questo, non abbiamo timore di dire che il progetto giovani tanto sponsorizzato negli ultimi anni ora è poco credibile. L’unico, vero, prodotto del vivaio negli anni dopo De Sciglio è stato lasciato andar via senza fare una piega. In questo senso, va comunque considerato l’affare finanziario: Cristante oggi non vale 6 milioni, ma se basta questo per privarsi di una grande promessa nostrana di nemmeno 20 anni, mettiamoci il cuore in pace. Tra un anno, poi, è normale possa valerne il doppio. Egoisticamente, non ci resta che sperare di no. IN RIBASSO.

Impostazioni privacy