La ricetta di Pippo: miglior attacco per sopperire agli errori in difesa

Un Milan rinato, da terzo posto, si dice. Un Milan al quale Inzaghi ha iniettato linfa vitale in dei canali di energia rimasti a secco ormai da qualche stagione. Un Milan che ha ritrovato verve, voglia, spirito di squadra ma soprattutto quella determinazione che mai si è vista con Allegri e che ben poco s’è notata con l’arrivo di Seedorf. In realtà, ad un occhio attento, non sarà sfuggito che ben poco è cambiato sui problemi, soprattutto difensivi, che il Milan da due anni a questa parte accusa regolarmente. Il vero cambiamento si può scorgere nel rafforzamento dei punti di forza, come una forma di utile compensazione.

Il primo vero problema non ancora del tutto risolto è quello di una difesa ballerina che “dorme” sui palloni alti. A Parma abbiamo potuto osservare le goffaggini decisive di Bonera, ma è dalle amichevoli precampionato che si sottolinea un Alex disorientato, Abate (che pure ora sta giocando molto bene) e De Sciglio ancora non al top della condizione, Zapata che oltre il secondo tocco rischia sempre di combinarne una (vedi amichevole a Valencia) e i portieri che ci stanno mettendo molto del loro, nessuno escluso.

La soluzione è semplice, una legge aurea del calcio: la miglior difesa è l’attacco. E allora Inzaghi va a sollecitare un gioco fatto di attenzione dietro, dove spesso la difesa arretra fino al limite dell’area per serrare al meglio i ranghi, e di rapidità e verticalità nella fase di possesso palla per arrivare più velocemente e con meno tocchi possibili nell’area avversaria. L’intelligenza (o la fortuna?) di sfruttare al massimo tutte le occasioni offensive che capitano è propria di un uomo come Inzaghi. Non scordiamoci però, che 8 gol in due giornate annebbiano la vista dei tifosi, perché nascondono un 5 gol subiti da terzultima difesa del campionato (solo Sassuolo e Parma peggio di noi) che fa comunque rabbrividire.

L’evoluzione positiva del reparto offensivo è, dunque, la nota lieta di questo nuovo corso del Milan che è partita alla grande dal punto di vista dei punti. Menez, El Shaarawy, Bonaventura e un rinato Honda stanno facendo faville con il modulo modellato su di loro da Inzaghi. Ricordiamo, inoltre, che dopo una pessima Guinnes Cup, gli attaccanti del Milan hanno cominciato a segnare senza fermarsi: 3 gol col Chivas a firma Balotelli, Pazzini e Niang; Honda a Valencia; al Trofeo Tim vanno a segno El Shaarawy, Menez e Honda; e nelle prime due giornate di Serie A i 3 gol di Menez, i 2 di Honda e quello di Bonaventura a Parma. Per una media superiore ai due gol a partita. Roba che non si vedeva da molto tempo in casa rossonera.

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