Attacco senza gioco, Inzaghi ora deve risolvere un problema serio

E’ vero, il Milan rimane il miglior attacco (18 gol) e Inzaghi ha ragione se lo ricorda, ma i numeri adesso non bastano più. E’ da Empoli-Milan che segna solo Honda, il giapponese dopo un avvio formidabile si è preso due normali gare di pausa e non è un caso se i rossoneri non abbiano vinto. Un mese e passa senza bagliori dei giocatori offensivi di ruolo (Bonaventura al momento è da considerarsi una mezz’ala), Lazio e Parma hanno sorpreso e illuso allo stesso tempo.

Esiste un problema, analizza stamane La Gazzetta dello Sport, che rimane irrisolto da tempo: in zona offensiva manca proprio la materia. Tra Fiorentina e Cagliari solo sei conclusioni verso lo specchio, una miseria se consideriamo l’enorme potenziale. Inzaghi ne sta provando di ogni, questo va ammesso: ieri ha inserito Torres ed escluso Menez, poi ha provato a far coesistere spagnolo e francese, infine ha buttato nella mischia anche Pazzini. Ma il rendimento è rimasto insufficiente. E succede da più di un mese. Suona un campanello d’allarme, non sembrano esserci le migliori condizioni fisiche e di brillantezza: per incidere serve un piano più organico e maggior convinzione.

Torres, Menez, El Shaarawy: i gol dove sono? Zeman, in questo senso, ha giocato molto meglio e può aver suggerito una lezione. Domenica, alle 20.45, arriverà il Palermo a San Siro, statistiche o classifica (se oggi la Lazio batterà il Verona si prenderà, da sola, il terzo posto) dovranno essere messe in secondo piano. Il Milan deve tornare prima a giocare, poi a vincere. Una conseguenza obbligatoria.

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