Momento, gerarchie, mercato: nel 2015 sarà Faraone o Mummia?

Il Natale del Milan è iniziato con un regalo molto gradito sotto l’albero: Alessio Cerci. Il suo scambio con Torres ha spiazzato un po’ tutti e adesso Inzaghi dovrà essere bravo a gestire una nutrita batteria di attaccanti esterni.

Primo fra tutti Stephan El Shaarawy. che sta vivendo un periodo cupo di forma. L’acquisto di Cerci ha fatto capire quale sia la volontà di SuperPippo: non un centravanti, un nove vero, ma un altro giocatore di fascia che non faccia rimpiangere Honda, impegnato in Coppa d’Asia. E’ vero, Cerci è un mancino che giocherebbe a destra e quindi non andrebbe a intaccare la zona di campo del Faraone. Ma è altrettanto vero che se dovesse arrivare e dovesse confermare le prestazioni dello scorso anno al Torino, sarebbe difficile non puntare su di lui. Se ci aggiungiamo che a sinistra Bonaventura sembra aver trovato la giusta collocazione, come dimostrato contro Napoli e Roma, ecco che per El Shaarawy lo spettro della panchina si farebbe sempre più realtà.

Doveva essere l’anno della rinascita, dell’esplosione definitiva, l’anno in cui doveva dimostrare di poter tornare a essere quel trascinatore e quella macchina da gol che aveva incantato tutti due stagioni fa. Invece così non è stato e in questo primo scorcio di campionato è arrivata solo una rete, prestazioni anonime, una traversa maledetta nel derby e alcune panchine, come nelle ultime due giornate in cui la squadra ha dato il meglio di sé. Il numero 92 se vuole scrollarsi di dosso l’etichetta dell’eterna promessa deve cambiare passo e deve farlo alla svelta per zittire e far ricredere il partito degli scettici che è in constante crescita tra i tifosi. Inzaghi a parole ha coccolato il suo pupillo, dicendo che finché ci sarà lui sulla panchina rossonera non si muoverà, ma la realtà dei fatti è che in questo momento l’ex Genoa è un’alternativa ai titolari.

L’acquisto di un nuovo esterno inoltre non fa che aumentare le possibili voci di un addio a Milanello del giocatore. Si parla molto di uno scambio con Destro della Roma. Difficile si concretizzi a gennaio, ma se la sua stagione non dovesse cambiare marcia allora in estate le strade di El Shaarawy e del Milan potrebbero separarsi davvero. Il talento non si discute, le prestazioni di questi mesi sì: il 2015 sarà il crocevia della sua carriera, per capire se il Faraone tornerà a splendere con lo scettro in mano o se si rintanerà nell’oblio di un sarcofago a forma di panchina…

Impostazioni privacy