E’ un Milan a metà: 21 punti su 42, il bottino non può soddisfare

21 punti in 14 partite, esattamente la metà dei punti fin qui a disposizione che erano 42. Il Milan ha collezionato questo bottino fin qui in campionato ed il settimo posto occupato in classifica rispetta alla perfezione l’andamento generale dei rossoneri. Una certa discontinuità e mediocrità che si abbina bene con la media di 1.5 punti a partita e con una posizione che, al momento, lascerebbe (ancora una volta) il Milan fuori da qualsiasi competizione europea. Non c’è da stare allegri, insomma, e, dopo un avvio abbastanza promettente, sono arrivate le ultime sette gare condite da un solo successo e due sconfitte.

L’effetto Inzaghi che aveva portato entusiasmo, ottimismo e fiducia, sembra già essere svanito e c’è già chi (soprattutto tra i tifosi) si è già stancato dell’attuale tecnico milanista. Senza ombra di dubbio appare un po’ ingeneroso questo trattamento e nessuno si aspettava i miracoli fin da subito da una squadra che, rispetto all’ottavo posto della passata stagione e alla prima annata senza qualificazione europea dopo quindici anni, stava ripartendo da un altro progetto, ma molti si attendevano qualche punto in più a questo punto del torneo. Pesano, infatti, i punti persi per strada, soprattutto quelli contro lasciati ad avversari modesti e di bassa classifica.

Così, se le sconfitte contro Genoa e Juventus ed il pareggio con Inter, Sampdoria e Fiorentina potevano essere messe in preventivo, pesano i mezzi (o interi) passi falsi fatti contro Cesena, Empoli, Palermo e Cagliari. Le prossime due giornate diranno molto sulle reali ambizioni di questo Milan che sarà costretto a vedersela contro Napoli e Roma, le due migliori squadre (oltre alla Juventus) del campionato. Dopo Natale si inizieranno a tirare un po’ le somme di questa prima parte della gestione Inzaghi, con la speranza che i rossoneri possano arrivare al giro di boa con un bottino che si attesti almeno sui trenta punti abbondanti. Non è tempo di essere ottimisti, certo, ma la squadra deve trovare una sua identità e continuità di risultati che la faccia uscire da questa desolante mediocrità.

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