CHIAVE TATTICA/ Un secondo tempo al contrario

Un Milan deludente cade a Marassi, perdendo per una rete a zero, e si allontana dalle prime cinque posizioni della classifica. Nelle prime battute di gara, per lo meno fino al vantaggio di Antonelli, sotto l’aspetto tattico, i rossoneri si muovono abbastanza bene, rimangono corti, coprono con diligenza e, in contropiede, possono sfondare. Tuttavia, anche a causa di alcuni gravi errori sotto porta, il gol non arriva e il Genoa segna sfruttando la classica disattenzione su palla inattiva.

Ma è sul lungo andare che la situazione peggiora: le punte sono meno incisive del solito in entrambe le fasi, tanto che coprono con poca regolarità, mentre i terzini, poco protetti, soffrono quando vengono puntati. Il fondo viene però toccato nella ripresa. Già, nella seconda frazione di gioco, assistiamo al peggior Milan della stagione. Mister Inzaghi, invece di predicare calma e di insistere con la tattica del primo tempo, che aveva portato alla creazione di almeno cinque nitide palle gol e che era mirata ad aspettare il Genoa per poi ripartire, cambia assetto e ordina ai rossoneri di cercare di fare la partita. Errore imperdonabile. Sì, perché attaccare in maniera poco ordinata non equivale a vincere le partite, anzi.

Ecco allora che i nostri iniziano a sbilanciarsi, concedono spazi a metà campo e sulla trequarti e permettono al Genoa di usufruire di occasioni in contropiede. Il centrocampo, che nel primo tempo si era salvato, non fa più il minimo filtro. I liguri, senza faticare più di tanto, sono padroni delle operazioni. Nemmeno sulle corsie laterali assistiamo a miglioramenti: le punte esterne esauriscono le energie e spariscono dalla circolazione, mentre i terzini vengono superati con disarmante facilità.

I rossoneri continuano a cercare di fare girare palla, ma non sono per nulla pericolosi e rischiano di subire il due a zero. A nulla serve l’ingresso di Pazzini, mai servito con cross e verticalizzazioni. Il Genoa ringrazia e si accontenta. Il Milan, che nel secondo tempo tiene la sfera ma non costruisce occasioni, si sbilancia e rischia di subire altri gol, perde una partita fondamentale.

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