Brocchi: “Ho ottimi pensieri sul Milan, i risultati arriveranno. ElShaa e DeSci stiano sereni. Mercato, no all’attaccante”

Il tecnico della Primavera del Milan, Christian Brocchi, ha rilasciato una lunga intervista a calciomercato.com, trattando numerosi temi, a cominciare dall’idea che si è fatto del Milan attuale: “Ho degli ottimi pensieri, la squadra è un cantiere e si sta cercando di tirare fuori il meglio da ogni singolo giocatore. Manca ancora la qualità che mister Inzaghi cerca ma il lavoro che si sta facendo è davvero importante. Pippo sta lavorando sodo e nella giusta direzione e i risultati non tarderanno ad arrivare. Dire che cosa c’è che non va è abbastanza difficile. Io vedo, durante la settimana, una squadra che lavora molto bene, che si allena nella maniera migliore per conseguire un obiettivo importante. La cosa più difficile è quella di mantenere alta la tensione che ti permetta di ottenere gli obiettivi prefissati“.

Brocchi, poi, si sofferma su alcuni singoli della rosa di Inzaghi: “El Shaarawy è stato fuori per un po’ di tempo per via di alcuni infortuni e quando stai fuori tanto è dura ritornare al top. El Shaarawy è ancora molto giovane sta cercando di fare esperienza. La speranza, sia per lui che per il Milan, è che torni a fare partite di livello come ha fatto già quest’anno. Cerci può dare una grossa mano, ha una grande velocità e una grande tec nica che può portare al Milan un qualcosa di importante. Ha delle qualità che altri giocatori non hanno e lui può essere un valore aggiunto per la rosa. De Sciglio problema di testa? Non lo so dire, lui ha bruciato le tappe fin da subito e ci può stare un momento di flessione dove non si riesce a fare ciò che si vuole. All’inizio sei la sorpresa poi quando sei conosciuto tutti si aspettano sempre di più da te e la tua crescita deve essere costante. Il ragazzo però deve stare sereno e lavorare bene ,come sta già facendo, per crescere e sono sicuro che tornerà ad alti livelli“.

Due che, invece, non hanno sfondato nel Milan sono Fernando Torres e Bryan Cristante: “Torres si è presentato al Milan con una condizione fisica importante, perchè i primi test avevano mostrato un giocatore in forma e avrebbe avuto la possibilità di tornare ad alti livelli. L’esplosione di Menez da punta centrale ha fatto sì che perdesse stima e fiducia e forse questo gli è pesato e non poco. Cristante pensava di trovare poco spazio ed ha spinto molto per andare a giocare in un’altra squadra. Sicuramente non è stato il Milan che ha deciso di cederlo ma è stato lui a voler andare via. Logicamente il Milan lo ha assecondato scegliendo la soluzione migliore“.

Sarà una lunga lotta per il terzo posto: “Sicuramente è una bella sfida ed è difficile, ma nonostante il fatto che ci sia stata qualche battuta d’arresto di troppo si è ancora lì attaccati al terzo posto. ci sono ancora molte chance fino al termine della stagione per arrivare a giocarsi la Champions League che per una squadra come il Milan è fondamentale. Inoltre da allenatore del Milan non posso che sperare che i rossoneri arrivino al terzo posto anche perchè io e i miei ragazzi potremmo così  partecipare alla Youth League. A tal proposito, ad oggi, visti i risultati, secondo me il Milan è più forte dell’Inter, che però ha fatto degli acquisti importanti e si è rinforzata bene, ora vediamo cosa riuscirà a fare sul campo. Per me il Milan è ancora un gradino sopra ai nerazzurri“.

Sul mercato che si attende dal Milan in questo mese: “Non so dove bisogna agire, la rosa è già completa e competitiva così. In ottica futura bisogno prendere un difensore e un centrocampista di qualità che aumenterebbero il tasso tecnico. Destro? In rosa c’è un attaccante come Pazzini che ha fatto sempre tanti gol quindi credo che potrebbero essere altri i ruoli dove dover intervenire“.

Si passa, poi, a parlare della sua Primavera: “Sono sempre fiducioso di carattere, la cosa che mi rende orgoglioso è che ho a disposizione una rosa giovane che non ha la pretesa di vincere il campionato, anche se noi siamo il Milan e dobbiamo sempre puntare alla vittoria. Noi vogliamo plasmare i calciatori che poi siano pronti per la prima squadra, vogliamo creare un modello Milan e distinguerci dagli altri. L’Inter ad esempio ha fatto un’altra scelta: ha tanti stranieri in rosa, molti sono al limite d’età, hanno Vecchi come allenatore che fino ad ora aveva solo gestito prime squadre. La volontà della dirigenza nerazzurra è palese ed è diversa dalla nostra. Qualche giocatore in Prima Squadra? Non faccio nomi, ma quando giochi nella Primavera del Milan il salto in prima squadra è davvero duro. Nelle piccole squadre è diverso. Noi abbiamo dei giocatori in rosa che hanno delle grandi potenzialità come Modic, Mastalli, Di Molfetta, Calabria e tanti altri che stanno lavorando tanto e sanno che se vogliono arrivare in alto devono colmare il gap con i giocatori prima squadra“.

La conclusione è sulla dirigenza rossonera: “Il presidente si è allontanato un po’ dal Milan solo quando ricopriva una carica che non gli permetteva di seguire troppo da vicino il club. Lui però è sempre stato vicino a noi, è un grande conoscitore di calcio e il suo dna vincente ha fatto contraddistinguere in Italia e in Europa il Milan. Galliani, il Presidente e Barbara Berlusconi stanno facendo un lavoro importante per il futuro della società“.

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