Cerci illumina San Siro: assist e palo, più tante sgroppate. L’analisi

Il Milan riparte dall’accoppiata Cerci-Pazzini, entrambi scesi in campo per la prima volta da titolari: il primo ispira, il secondo concretizza. Una prestazione di livello la loro, due giocatori funzionali all’idea di gioco di Pippo Inzaghi: Pazzini ha dimostrato di essere l’unico vero attaccante d’area a disposizione del tecnico, imprescindibile. Cerci era il tassello che mancava per coprire la mattonella di esterno destro offensivo.

Per l’ex Atletico Madrid il bilancio della serata è più che positivo, la condizione fisica non è esplosiva come ai tempi del Torino, ma la sua qualità e funzionalità possono tornare molto utili alla causa rossonera. I suoi 83′ giocati sono stati un compendio di flash stupefacenti: tiro di destro respinto da Pomini, assist pennellato per la girata in rete di Pazzini, sinistro su cross di De Sciglio strozzato sul palo. Nella ripresa, traiettoria velenosa su punizione da 30 metri che Pomini smanaccia in angolo. Il tutto condito da continue sgroppate e accelerazioni.

Buone indicazioni per Pippo Inzaghi: il binario di destra Cerci-Abate, potrebbe garantire così nuova linfa al gioco rossonero ed offrire nuove soluzioni alla manovra offensiva. L’atleticità dei due, inoltre, assicurerebbe una pronta copertura in fase di ripiegamento.
Silvio Berlusconi ha atteso Cerci per tre anni, Inzaghi l’ha aspettato due partite ed ora spera che possa essere lui, magari in coppia con Pazzini, a riaccendere il Milan dopo lo squallore di Torino e il deprimente inizio di 2015.

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