Un anno fa l’addio al conte Max. Ma oggi c’è poco da stare allegri

Il destino a volte riserva sorprese, incroci e coincidenze che lasciano perplessi. In queste ore, esattamente un anno e un giorno fa, a Reggio Emilia il Milan di Allegri stava per mandare in scena una delle prestazioni più vergognose dell’intera storia milanista: in vantaggio di due gol con Robinho e Balotelli, i rossoneri riuscirono nell’impresa di farsi rimontare da quattro gol di Berardi per una sconfitta che tuonò in casa Berlusconi come una disfatta elettorale. Il giorno dopo, cioè il 13 gennaio 2013, Barbara Berlusconi mise fine all’incarico di Massimiliano Allegri come allenatore del Milan.

Ma lo stesso destino beffardo che una settimana fa portò il Sassuolo a violare San Siro per tre punti fondamentali in chiave classifica, stasera ancora una volta mette di fronte queste due squadre in una sfida valida per la Tim Cup, che in casa Milan ha il sapore della Champions League. Il Sassuolo 365 giorni fa tolse al Milan altri tre punti e un allenatore, oggi invece potrebbe strappare una qualificazione in trasferta che assumerebbe i contorni del clamoroso. Inzaghi non è sicuramente nella stessa condizione in cui arrivava Allegri, ma visti i risultati della squadra nelle ultime due partite se non dovesse arrivare una vittoria neanche stasera, allora ecco che sarebbe crisi conclamata.

Allegri è stato l’ultimo allenatore a portare un trofeo in casa Milan. Certo, la sua avventura sulla panchina del Milan è durata quasi quattro anni e il tempo per lavorare e vincere c’è stato, come la rosa che era decisamente superiore a quella attuale. Ma Pippo sa che la Coppa Italia, in caso di mancanza del terzo posto, può rappresentare il salvagente per rimanere a galla allo tsunami-Berlusconi.

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