Hip Hip, Hurrà…

Inizia con un tonfo inaspettato il 2015 rossonero. Il Milan non perdeva la prima gara dell’anno da 17 anni e negli ultimi 5 aveva sempre vinto. Le ottime prestazioni contro Napoli e Roma, e la prestigiosa vittoria col Real Madrid in amichevole, che avevano chiuso alla grande il 2014 sono state ridimensionate dalla sconfitta interna contro il Sassuolo, capace di ribaltare, con Sansone e Zaza, la rete iniziale di Poli.

E pensare che la chiusura dello scorso anno, unita alle parole entusiastiche di Berlusconi di sabato scorso, sembravano aver dato la spinta decisiva alla squadra, che invece si è sciolta sotto i colpi dell’organizzazione nero verde. Il presidente del Milan ha parlato di rosa attrezzata per il terzo posto, ha ribadito il fatto di non voler fare cambio con le rose di Juve e Roma e ha chiuso il mercato. Parole pesanti, anche condivisibili dal suo punto di vista ma che inevitabilmente tornano a galla quando si cade. Non è tutto da buttare, inutile fare catastrofismi insensati e invocare una rivoluzione che non potrà esserci. Bisogna ripartire subito, analizzando gli errori e cercare di preparare meglio determinate partite, contro avversari, sulla carta, più deboli. Sembra questa, ad oggi, la pecca più grande di Inzaghi, perché non vincere contro Cesena, Empoli, Palermo e Sassuolo è soprattutto una questione più di testa che di tecnica. E forse qualcosa sul mercato si dovrebbe ancora fare, sia sfoltendo la rosa sia andando a prendere giocatori funzionali, non per forza grandi nomi costosissimi.

Terza sconfitta casalinga, dopo quelle con Juventus e Palermo, e quarta complessiva. Anche oggi è mancata la cattiveria per chiudere subito una partita che si era messa nel migliore dei modi. Dopo mezz’ora invece la squadra è completamente sparita, il Sassuolo ha trovato il pareggio e ha legittimato continuando a creare occasioni pericolose, fino alla gemma di Zaza. Un gol, l’ennesimo, avvenuto ancora su palla inattiva, questa volta non di testa, magrissima consolazione. Tutte e due le reti ospiti sono venute in seguito a errori del reparto difensivo che oggi ritrovava due titolari dall’inizio, Alex e De Sciglio. Proprio il brasiliano ha sbagliato il fuorigioco in occasione del pari di Sansone e proprio il terzino azzurro è stato fermato dal blocco mentre stava inseguendo Zaza su angolo. Casualità, certamente, ma episodi da registrare e da non commettere più.

Alti e bassi deleteri per il terzo posto che con questo andamento difficilmente arriverà. Il calendario di gennaio sembrava favorevole, considerando anche che fra due giornate ci sarà lo scontro diretto tra Lazio e Napoli. Nulla è perduto, la stagione è ancora lunghissima, i fischi di San Siro sono giusti ma dovranno servire da stimolo e non per deprimere. Ma l’occasione persa oggi è pesante e fa male. Incomprensibili invece, quei tifosi che chiedono la “testa” di Inzaghi. Il mister è giovane, al suo primo anno di serie A e può ovviamente commettere degli errori. Ma la compattezza e la sintonia che ha riportato nello spogliatoio sono aspetti fondamentali e da cui ripartire. Dimenticare subito questa epifania, le feste sono finite, speriamo anche le sconfitte.

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