CHIAVE TATTICA/ La rivincita degli esterni e di Pazzini

Con una prestazione caratterizzata da grinta, determinazione, intensità, incisività ed efficacia, il Milan supera il Sassuolo per due reti a uno e approda nei quarti di finale di Coppa Italia. A differenza delle ultime due gare di campionato, i rossoneri scendono in campo con un 4-3-3 nel complesso ordinato ed equilibrato, mirato a dare profondità alla squadra e a esaltare il gioco sulle corsie laterali.

Corsie laterali che vengono dominate da Cerci ed El Shaarawy, che mettono in scena una buona performance, saltando l’uomo con facilità e continuità, ripiegando in maniera puntuale e creando numerose occasioni da gol, e dagli inserimenti di Bonaventura che, in fase offensiva, esprime tutto il suo potenziale. Anche i terzini aiutano gli esterni d’attacco, spingendo molto ma con criterio, in modo tale da non scoprire la fascia di competenza e da sovrapporsi con intelligenza. Molto importante è poi la presenza di Pazzini che, con i suoi movimenti e il suo lavoro sporco, tiene palla e fa salire la squadra, permettendo ai compagni di rifiatare e trovare spazi per gli inserimenti.

L’unico tasto dolente rimane l’interdizione a centrocampo: eccezion fatta per un De Jong monumentale, bravo a interdire, a proteggere la retroguardia e ad aggiudicarsi contrasti, Poli e Bonaventura, schierati come interni, pur correndo alla follia, effettuando pericolose incursioni nell’area avversaria e impegnandosi molto, per limiti fisico-strutturali, faticano un po’ nello scontro il mediana e concedono al Sassuolo qualche spazio tra le linee. Niente paura, comunque. Sì, perché i varchi lasciati da Poli e Bonaventura, che hanno però il merito di sacrificarsi anche in fase difensiva e di rimanere abbastanza vicini a De Jong, sono quasi del tutto irrilevanti, non vengono sfruttati dagli emiliani e vengono coperti dagli interventi del mastino olandese e dagli anticipi di Alex.

Ecco allora che, per il Milan, arriva una vittoria importante e meritata. Una vittoria che però sottolinea, alla luce dei problemi evidenziati dagli interni di centrocampo, come il Diavolo debba concentrarsi sull’acquisto di un centrocampista in grado di svolgere con massimo profitto la fase difensiva. Il tutto per assicurare maggiore equilibrio e permettere a Montolivo, Poli e Bonaventura di incontrare meno problemi in fase di non possesso e di esprimere appieno le loro doti.

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