Pazzini resta, Inzaghi cambia modulo. Con un Menez diverso

La permanenza di Pazzini al Milan fino al prossimo giugno, quindi alla scadenza del contratto, annunciata ufficialmente da Milan Channel nel primo pomeriggio di ieri a nome della società, non convince fino in fondo La Gazzetta dello Sport. O meglio, adesso ha davvero senso analizzare come cambieranno i rossoneri, in campo e sul mercato, ma lasciando sempre uno spiraglio aperto sulla sua possibile cessione: se la Juve dovesse chiamare, tutto si potrebbe riaprire.

E’ bastato un gol con il Sassuolo in Coppa Italia per capovolgere uno scenario che sembra già deciso, di conseguenza quasi abbandonare il sogno Destro (e la pista Okaka). Secondo la Rosea lo spogliatoio ha dato una grande mano all’attaccante, apprezzandone e promuovendone voglia e prestazione. Un gioco diverso grazie ad una prima punta vera, con caratteristiche uniche in squadra. Non solo dopo l’addio di Torres. Anche Inzaghi ha sciolto le riserve e adesso il cambio di modulo sembra probabile: dal 4-3-3 al 4-2-3-1, per dare spazio a Pazzini ma soprattutto farlo coesistere con Menez. SuperPippo non farà mai a meno del francese, limitandosi ad arretrarlo leggermente senza toglierlo dalla posizione centrale. Un Milan più offensivo, a seconda degli avversari: soluzioni diverse grazie a risorse nostrane scoperte dopo qualche mese, poi in estate si vedrà.

Già con l’Atalanta non sono da escludere sorprese a livello tattico, le prove a Milanello sono iniziate. La cura del Pazzo per dare fisicità e presenza, così il terzo posto rischia di essere meno insidioso. Anche perché proprio il numero 11, nel 2012/2013 con Allegri, fu decisivo a suon di gol nella rimonta-Champions.

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