Una voce nel deserto. Antonelli e Jack, la catena mancina funziona

Cinque punti nelle ultime sette partite, frutto di una vittoria, due pareggi e quattro sconfitte, il tutto condito dall’eliminazione dalla Coppa Italia. L’inizio del 2015 per il Milan è stato davvero disastroso e la prova di domenica contro l’Empoli è stata sulla falsariga di quasi tutti i match affrontati in questo mini ciclo appena citato. Poche davvero le cose da salvare nella gara contro i toscani. Tra queste, oltre al primo gol in rossonero di Mattia Destro, c’è la prova offerta dalla catena di sinistra composta da Luca Antonelli (ancora uno dei pochi a salvarsi come contro la Juve) e Giacomo Bonaventura.

L’ex Genoa ha giocato in maniera convincente, non soffrendo nulla in fase difensiva, proponendosi spesso in fase offensiva e mostrando anche una certa precisione nell’assistenza ai compagni. Ancora più da sottolineare, invece, è la prova dell’ex atalantino che tornava dall’infortunio alla spalla che lo aveva costretto a partire dalla panchina contro la Juventus. La sua partita è stata garanzia di intelligenza e qualità, come spesso gli è accaduto in questa stagione. Sempre ordinato e puntuale, ha anche fornito il preciso assist a Destro in occasione del gol del vantaggio.

Una catena di sinistra efficace, quindi, che potrebbe essere un punto di partenza per il Milan del presente, ma soprattutto del futuro. Una base da cui ripartire che potrebbe rivelarsi un vero e proprio punto di forza, soprattutto se la squadra continuerà a giocare con il modulo (4-4-2 in fase difensiva, 4-2-3-1 in quella offensiva) visto contro l’Empoli. Coppia mancina che però, purtroppo, Inzaghi non è sicuro di avere contro il Cesena, visto il nuovo infortunio (sempre alla spalla) che ha dovuto subire Bonaventura verso la fine del match di domenica.

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