Milan, un 2015 ancora storto e di delusioni varie: l’analisi

Non si poteva pretendere di ottenere una svolta decisiva allo Juventus Stadium, contro la dominatrice assoluta del campionato da quasi quattro anni. Una sconfitta nella roccaforte dei bianconeri può starci. Quello che continua a rammaricare sono gli errori espressi dalla squadra di Inzaghi, che continua a peccare di grossolane ingenuità, frutto della continua paura con cui alcuni elementi approcciano le partite, ma anche dell’inesperienza dei singoli. Tra questi vi è lo stesso tecnico, che continua a compiere scelte che lasciano perplessi, come il cambio Rami-Zaccardo a 10’ dalla fine con la squadra sotto per 3-1. Prosegue senza sosta, inoltre, la nefasta striscia di gol subiti da palla inattiva. Con quello di Bonucci si è già raggiunta la doppia cifra in questo campionato. IN RIBASSO.

Lungi dal trovare giustificazioni per la meritata sconfitta di ieri, dobbiamo ammettere che le parole di Galliani sono abbastanza condivisibili. Quando l’amministratore delegato dice “non era una squadra, ma dei giocatori assemblati insieme, che quasi non si erano mai visti” non possiamo che dargli ragione, allo stesso modo quando sottolinea che “non si può giudicare questo Milan, troppe assenze”. Infatti, è d’obbligo evidenziare come sulle brutte prestazioni di questo Diavolo di inizio 2015 si accanisca anche la sorte, che sta riempiendo l’infermeria di Milanello. Oltre ai numerosi giocatori già citati nel Borsino della scorsa settimana, che hanno più che dimezzato il reparto arretrato e anche quello di centrocampo, anche l’attacco, ieri, è stato orfano di elementi fondamentali, quali il Faraone e Destro, quest’ultimo fuori per squalifica. A questi si è aggiunto, a pochi minuti dall’inizio del match, lo stop del giocatore sicuramente più in forma di questo Milan, Jeremy Menez, costretto a lasciare il terreno di gioco perché vittima di un attacco influenzale. In settimana si festeggia la Madonna di Lourdes. Che non sia il caso di fare una capatina in Francia? IN RIBASSO.

Si conclude in maniera abbastanza soddisfacente, invece, l’ultima settimana di mercato invernale, che in realtà si è concentrata soltanto sul lunedì, giorno di chiusura. Un mercato che ha visto il Milan protagonista, con numerosi acquisti, nonostante i pochi fondi a disposizione. Così, alla corte di Inzaghi, sono arrivati, in questa sessione, Cerci, Suso, Bocchetti, Destro, Antonelli e Paletta, tutti buoni giocatori, che sicuramente possono e devono migliorare qualitativamente la rosa a disposizione di Pippo Inzaghi. Un mercato che, se non altro, dimostra il desiderio della società di rilanciare questo Milan, anche con delle casse che “piangono”. Ora sta a Inzaghi cercare di mettere assieme nel miglior modo possibile questi nuovi innesti e cercare di farli rendere al meglio. IN RIALZO.

Una cocente delusione è arrivata dalla Primavera, eliminata dalla Viareggio Cup senza mai ottenere una vittoria. Lungi da noi soffermarci sulle polemiche relative alle condizioni dei campi da gioco, c’è comunque da dire che la squadra di Brocchi ha espresso un ottimo gioco, che purtroppo non è stato premiato dai risultati. La speranza è che la delusione si trasformi presto in rabbia agonistica per affrontare con la giusta determinazione l’ultima parte del campionato. Con un tono meno ottimista, invece, possiamo parlare degli Allievi 1998. Senza fare alcun commento, sono esaustive le parole del responsabile del settore giovanile milanista, Filippo Galli: “Ieri mi hanno parlato di un allenamento svogliato. Sono deluso, perché il modello Milan vuol dire allenarsi nella maniera giusta. Ne abbiamo parlato e non siamo per nulla contenti. Se giochiamo come ci alleniamo, fate voi… Speriamo si rimettano in carreggiata. Fanno una vita di sacrifici è indubbio, ma sono dei privilegiati. Bisogna avere serietà. Ogni volta questo gruppo va ripreso e non ha ancora portato nessun risultato”. IN RIBASSO.

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