Paradosso Honda: panchinaro e fuori forma, ma il modulo è giusto

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Oggetto misterioso nei primi sei mesi rossoneri, indispensabile da inizio campionato fino a dicembre e ora, dopo una Coppa d’Asia con poche soddisfazioni, il ritorno sotto tono e la panchina. Tanta costanza negli allenamenti, ma altrettanti alti e bassi nelle prestazioni in campo. Che sta succedendo a Keisuke Honda?

L’ultima partita, quella in casa contro il Cesena, l’ha vista tutta in panchina alzandosi solo per un riscaldamento blando che poi si è rivelato un falso allarme. 90′ minuti a soffrire per sé e per la squadra, difficile da accettare per un giocatore che si è sempre dimostrato professionale al 100%, mettendosi a disposizione anche per allenamenti extra e rientri affrettati dopo le gare con la Nazionale. È vero, prima ci sono state Parma, Juventus ed Empoli: tre da titolare, solo una sostituzione. Qualcosa però sta cambiando, Inzaghi ha scelto un modulo che sacrifica le tante ali in rosa: 4-3-1-2, forse la strada del “successo”. E intanto nelle ultime ore si è iniziato a parlare di un possibile addio anticipato a fine stagione.

Il calcio corre veloce, Honda però ha dimostrato di essere più un giocatore di testa. Non ha gli scatti, ma un intelligenza tattica da 10, utilissima nella posizione che tutti i suoi ex allenatori (Zaccheroni compreso) dicono essere la sua. Il giapponese trequartista, con Bonaventura spostato a centrocampo: un ruolo nuovo, con meno sacrifico e più spazio alla lucidità. Ci sarà qualche panchina in più, ma con una condizione fisica riacquistata potrebbe esserci la metamorfosi. E un nuovo inizio.

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