Arcore: Berlusconi per ora salva Inzaghi, ma in estate sarà addio. Anche i giocatori sotto esame

Un incontro sereno e a tutto campo. Ieri, nel vertice pomeridiano di Arcore, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani non hanno parlato solo della posizione di Filippo Inzaghi. Il presidente del Milan rimane molto deluso dal rendimento della squadra, adesso non darebbe certo la sufficienza in pagella al tecnico però, secondo La Gazzetta dello Sport, pesa giustamente una serie di alibi oggettivi: il numeri degli infortuni, soprattutto.

Pippo non è a rischio, almeno per adesso, questa la posizione ufficiale rossonera. Dipenderà, comunque, dalla prestazione con il Cesena, perché in caso drammatico Berlusconi potrebbe decidere di cambiare subito in assenza di soluzioni alternative. Tassotti rimane l’unico candidato credibile, ma il vero nodo della questione sarà decidere il nome dell’allenatore per il 2015/2016 perché ad Inzaghi forse non basterebbe nemmeno il piazzamento europeo: necessario un finale di campionato in controtendenza con quello mostrato nel nuovo anno. E già domenica, l’ambiente si aspetta gioco propositivo e al diavolo la paura. Nelle scorse ore presso Villa San Martino, sempre secondo la Rosea, l’argomento successione in panchina può già essere stato trattato, anche se al momento non arrivano conferme. Di sicuro non è stato toccato il discorso sulla possibile cessione di quote del Milan, viste le smentite di Fininvest.

Basta scuse. Il concetto che vuol far passare Berlusconi, fisicamente vicino all’ambiente nel corso di tutta la stagione, è il seguente: le colpe non possono solo essere di Inzaghi, i giocatori sono stati difesi troppo e devono dimostrare di più, non solo limiti tecnici e di personalità. Tutti sotto esame.

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