Mezzogiorno di fuoco

Il Milan non batte l’Empoli a San Siro dall’aprile 2007 e quella squadra, un mese dopo, conquistò la settima Champions League della sua storia. I bei ricordi sanno anche far male: alleviano il dolore ma allo stesso tempo spogliano la dura realtà. Di quel Milan, oggi, non esiste quasi più nulla. Rimane Inzaghi: allora eroe di Atene in campo e mattatore del Liverpool, adesso allenatore “scomodo” in panchina.

VIETATO IL PARI – All’andata finì 2-2, impossibile prevedere un nuovo pareggio. Lo dicono i numeri: Milan-Empoli, su nove precedenti (7 vittorie per i padroni di casa), non hai mai fatto registrare il segno “X”. Fin qui i biancazzurri hanno ottenuto solo una vittoria esterna in campionato, ma dalla loro avranno i calci da fermo: specialità toscana grazie al tecnico Sarri, forse il difetto meno comprensibile per gli uomini di Pippo.

FORMAZIONE – Si va verso un 4-4-2 mascherato, pronto a trasformarsi in 4-2-3-1 in fase di possesso. In difesa Rami prende il posto di Zaccardo sulla destra, in attacco Bonaventura torna dopo il problema alla spalla e Destro dalla squalifica. Ma è in mediana il vero dilemma: fuori Montolivo, De Jong in dubbio fino alla fine. L’avversario risponderà schierando l’ex Simone Verdi, in fase di esplosione; non Saponara, fermato dalla varicella. Questi i probabili undici rossoneri: Diego Lopez, Rami, Alex, Paletta, Antonelli; De Jong, Poli, Bonaventura, Honda; Menez, Destro.

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