Milan, adesso un altro tabù: c’è da sfatare un mal di trasferta cronico

La vittoria contro il Cesena riporta solo una calma apparente in casa Milan. I rossoneri, reduci da un inizio di 2015 clamorosamente al di sotto delle proprio aspettative, hanno sempre l’obiettivo fissato là davanti: quell’Europa, anche minore, sinonimo di salvezza sportiva di una stagione nata bene e – per adesso – proseguita in declino. Il fondo è già stato toccato, ma ora c’è bisogno di rialzare la testa iniziando a cambiare sin da subito il trend delle partite in trasferta: il futuro di Inzaghi passa anche da questo fattore.

Il primo dato allarmante in casa Milan sono i punti fatti lontano da San Siro. Dei 33 totali che la squadra porta in classifica, solamente 12 sono arrivati in trasferta, frutto di due vittorie (Parma ed Hellas Verona), sei pareggi e tre sconfitte. Ma è il trend intrapreso in questo 2015 che preoccupa: tre partite esterne, due ko (Juventus e Lazio) e un solo punto nella fortunata trasferta di Torino contro i granata. Un punto miracoloso, visto l’andamento della partita e il risultato finale. Morale: serve una netta sterzata ora che il calendario propone partite lontano da San Siro molto insidiose.

Chievo, Fiorentina, Palermo, Inter e Udinese: saranno queste le prossime cinque trasferte del Milan che per inseguire un piazzamento in Europa deve almeno portare a casa nove punti. La prova del nove per Inzaghi è arrivata, il banco delle interrogazioni è vuoto: buona fortuna Pippo, ora tocca a te spronare la squadra a dare tutto.

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