Legrottaglie a SM: “L’ambiente Milan non deve perdere la fiducia. Mandare via Inzaghi non avrebbe senso”

Intervenuto telefonicamente al nostro programma “SpazioMilan”, in onda ogni martedì dalle 12 alle 13.30 su Top Calcio24, canale 114 del digitale terrestre, e su WingaTv, canale 63 del digitale terrestre, l’ex difensore rossonero Nicola Legrottaglie ha parlato innanzitutto di Milan e Chievo, che si affronteranno sabato e che sono state entrambe squadre nelle quali ha militato: “Ho avuto la fortuna di far parte di queste due squadre nei loro momenti migliori, col Milan che vinse lo scudetto ed il Chievo che era un’autentica rivelazione. E’ ovvio che quando arrivano i risultati è facile dare un giudizio positivo, il problema è quando le cose non vanno come si spera. Penso che al di là di tutto non bisogna perdere la fiducia, perchè momenti di alti e bassi possono capitare a tutti. Bisogna perseverare per la propria strada, i due club ora sono in una fase intermedia. L’obiettivo del Chievo è sempre la salvezza, il Milan vuole vincere, io da fuori posso dire che vedo due situazioni un pò simili“.

Legrottaglie, poi, ha parlato della questione modulo: “Da sei mesi faccio l’allenatore, e posso dire che il modulo è si importante per dare una visione chiara alla squadra, ma comunque è relativo se nei giocatori non c’è passione e voglia. Se non c’è dentro la testa dei giocatori la convinzione, il modulo non serve a niente. Anche avendo una squadra con poca qualità, ma che rema tutta dalla stessa parte, si possono raggiungere risultati importanti, spesso la mancanza di risultati è dovuta alla mancanza di coesione e unità d’intenti“.

La conclusione è su Inzaghi: “Io penso che quando si fa una scelta, come quella fatta dal Milan riguardo Inzaghi, bisogna andare fino in fondo, ovviamente rispettando il parere dei tifosi che nel calcio sono importanti. Bisogna essere convinti e decisi di portare il progetto fino in fondo. Mandare via Inzaghi non avrebbe senso secondo me, perchè altrimenti non ha senso parlare di progetto. In tal caso devo dare tempo all’allenatore, soprattutto se giovane, di crescere insieme alla squadra“.

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