Parlano i tifosi del Feyenoord: “Non abbiamo fatto nulla, tutta colpa della polizia: ecco la verità”

“Erano mine vaganti, senza un’organizzazione. Gente per cui essere hooligan è uno stile di vita. E c’erano molti pregiudicati e spacciatori”. Con queste parole un funzionario di polizia che ha seguito per 48 ore gli ultras del Feyenoord in trasferta a Roma racconta gli attimi di terrore vissuti tra martedì e  giovedì, quando i tifosi olandesi hanno praticamente distrutto il centro della capitale.

Il peggio si è verificato giovedì pomeriggio in Piazza di Spagna. “Qui il gruppo si è gonfiato di altri 5-600 scalmanatiPiù di un migliaio erano ubriachi e pronti a tutto. Armati di sassi, bastoni e bombe carta e  ci hanno tirato addosso tutto quello che avevano”.

Totalmente diversa è però la versione dei fatti data dagli stessi ultras olandesi. In particolare quella fornita dal blogger gallese Ben Dudley, supporter della squadra di Rotterdam. “E’ vero, gli hooligans a Roma c’erano. Ma non erano tifosi del Feyenoord: erano poliziotti – la grave accusa lanciata sul suo blog – Sono uno dei 5.500 tifosi che hanno assistito a Roma-Feyenoord. Voglio spiegarvi cosa sia realmente successo, almeno da quando sono arrivato in città: quindi alle 13 di giovedì. Dopo una sosta di trenta secondi in albergo sono andato a Piazza di Spagna dove era in corso una vera e propria festa: migliaia di persone cantavano, bevevano, si divertivano. Le autorità italiane sapevano che ci saremmo riuniti là, eppure nessuno ha pensato ad attrezzare cassonetti o comunque cestini per la raccolta dei rifiuti. Ovviamente, presto la piazza è diventata un casino: bottiglie, pezzi di vetro dappertutto. E’ un peccato che una bella parte della città sia stata riempita di spazzatura ma non ho visto grandi differenze rispetto a quanto succede in ogni parte del mondo l’ultimo dell’anno o il venerdì sera”.

E sul danneggiamento della Fontana della Barcaccia del Bernini dice: “Alcuni rifiuti sono finiti anche nella fontana ma niente di così drammatico. – ha sostenuto – Tutto era appoggiato, non rotto, e facile da portare via. Niente danni al monumento. A un certo punto un petardo è finito in fontana perché qualcuno, ubriaco, l’ha allontanato a calci dalla spazzatura per evitare che la pila di rifiuti si incendiasse. Chissà come avrà fatto l’acqua a proteggersi dal fuoco… – ha persino ironizzato il blogger – Ho visto le foto della fontana stessa alle 23. Era a posto. Sembrava che il Feyenoord non avesse mai giocato a Roma. Non siamo angeli, non eravamo preti in visita dal Papa. Siamo sempre tifosi in trasferta. Ma tutto era sotto controllo, non c’era alcuna avvisaglia di incidenti con i tifosi della Roma semplicemente perché i tifosi della Roma non c’erano. Eppure verso le 16.30 sono entrati in scena gli hooligans con le loro armi. Non erano gli S.C.F. del Feyenoord, né gli ultrà di Roma o Lazio. Era la polizia italiana. Molti agenti nemmeno indossavano la divisa e avevano le sciarpe per coprirsi la faccia. Quando hanno deciso che era ora di muoversi verso lo stadio, senza neppure avvertirci hanno cominciato a colpire tutti indiscriminatamente. Qualcuno poteva essere un ultrà ma molti erano donne e bambini”.

“Eravamo in una strada stretta – continua il blogger gallese – Io sono riuscito a cavarmela ma ad altri è andata male. Per scappare abbiamo urtato delle moto che si sono rovesciate. E la polizia continuava a picchiare e ad arrestare persone a caso. Gli scontri sono cominciati là e i tifosi hanno reagito. Ma noi non abbiamo attaccato per primi. Sono stati loro. Noi ci eravamo organizzati per andare a piedi tutti insieme allo stadio. Sarebbe stato molto più sicuro. La polizia invece ci ha costretti con la forza a salire sugli autobus. Ho visto persone tranquille, che volevano solo vedere la partita, con la faccia spaccata. Una cosa orribile e non necessaria. Non credo che la polizia si sarebbe comportata allo stesso modo con gli ultrà di Roma e Lazio perché avrebbe rischiato una vendetta tremenda. Morale: arrivati al raduno alle 17, siamo entrati allo stadio alle 18.35. E non c’era alcun rischio visto che l’intero settore vicino al nostro era vuoto. Se a Roma avete visto migliaia di hooligans, questi erano della polizia italiana”.

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