Alessandro Jacobone in: “Ad Udine il nulla assoluto, solo conati di vomito”

Il 1 Maggio si avvicina e con questa data, in concomitanza con l’Expo, l’inaugurazione della stazione della metropolitana San Siro. Si narra che nella corsa contro il tempo per concludere i lavori di questa opera, degli operai abbiano incontrato esponenti della società Milan, qualche giocatore e l’immancabile Pippo Inzaghi. Sì perché la squadra rossonera, dopo aver toccato il fondo in diverse occasioni quest’anno, ha iniziato inesorabilmente a scavare.

La prestazione di ieri sera contro l’Udinese del bistrattato Stramaccioni e del suo secondo Stankovic in versione Gabibbo ingrassato, non ha di certo sorpreso i più. Oramai sfiniti e decisi a contare le ultime giornate come se fossero i minuti prima della campanella di scuola, la partita di Udine ha però fatto evaporare l’ultima goccia di amore che ogni milanista ha conservato in cuor suo per tutta la stagione.
Due conclusioni in 90 minuti e primo calcio d’angolo a favore, al minuto 85. Tra un biscottino Plasmon e una fetta di bresaola, il nulla assoluto e conati di vomito.

Le vicende societarie hanno recentemente anestetizzato l’ambiente rossonero che, a partire dalla sua tifoseria, invoca un forte cambiamento. Cinesi, Thailandesi o marziani che siano, chi ama il Milan sogna un futuro migliore e la fine di questo stillicidio calcistico senza pari, almeno in quel di Milano.
Silvio Berlusconi è riuscito nel miracolo di regalarmi il miglior Milan della storia di questa società, ma anche il peggiore mai visto da questi occhi, i miei, che in 41 anni di amore rossonero, non si sono mai vergognati cosi’ tanto, neanche in serie B.

Della voragine di bilancio, si pensa 91 milioni, non voglio neanche parlarne. Sono 6 anni che noi non evoluti gridiamo “al fuoco al fuoco”. Adesso che tutti si stanno bruciando le terga, sono quasi stanco di attaccare la dirigenza in tutte le sue forme, Barbara esclusa. Ai nuovi potenziali proprietari un solo consiglio, nonostante i vostri occhi siano a mandorla, teneteli bene aperti ed evitate cravatte gialle, il ton su ton non va più di moda.

Tornando alla triste realtà odierna, bisognerebbe convincere il milanista Matteo Salvini a dirottare le ruspe verso quel di Milanello, raccogliere quello che è rimasto di un gruppo che non si puo’ più neanche chiamare squadra e dirigersi verso la discarica più vicina con un solo dubbio, umido o indifferenziato?
L’unica nota positiva di ieri è stata quella di vedere il Milan indossare l’orrenda maglia gialla. I colori rossoneri sono stati risparmiati e, almeno in questa occasione, rispettati. Cosa che questa stercofatta accozzaglia di giocatorini, non ha ancora capito di dover fare. Nella speranza che per la maggior parte di questi, non serva perder tempo a convincerli la prossima stagione.

Vi aspetto su twitter @nonevoluto e su facebook alla pagina Milanisti Non Evoluti 2.0.
Alessandro Jacobone

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