Nonostante la vittoria, è ancora una settimana di luci e ombre

Così come lo è stato il Natale, anche la Pasqua rossonera è stato un giorno di festa vissuto con maggiore serenità, grazie al successo convincente di Palermo, che rappresenta un passo importante per il finale di stagione. Il Milan, infatti, ottiene due piccoli record, la seconda vittoria consecutiva, che non arrivava dal mese di ottobre, e il successo in trasferta, che mancava da novembre. E così l’obiettivo Europa League, numeri alla mano, resta improbabile ma non impossibile. A maggior ragione se, da qui al termine del campionato, scenderà in campo la squadra che si è vista ieri. Servirà vincerle quasi tutte nel prossimo mese e mezzo, quindi un’impresa. Ma Inzaghi può aver trovato, con la convincente vittoria di ieri, il giusto assetto. E con l’infermeria di Milanello finalmente (semi)vuota c’è margine per provare a far ricredere gli scettici e regalare gioie ai tifosi. IN RIALZO.

Non c’è dubbio alcuno, ormai, che il trascinatore, il vero leader di questo Milan è Jeremy Menez. Il francese, giunto alla mostruosa cifra di 16 realizzazioni, sta vivendo indubbiamente la sua migliore stagione in assoluto. Certezza insostituibile, magico o semplicemente la solita croce e delizia. Chiamatelo come volete, lui segnerà ancora. Ed è un gran peccato che il Milan non riesca a raggiungere niente visto il rendimento esagerato del francese. A fine gara, l’esaltazione del giocatore finisce su Twitter e diventa virale. Sono tantissimi i tifosi che hanno voluto sottolineare la prodezza dell’attaccante usando l’hashtag #FenoMenez. Adesso bisognerebbe clonarlo! IN RIALZO.

Ma veniamo alla notizia più triste della settimana, a una delle pagine più brutte della recente storia rossonera, la decisione di Muntari di rinunciare alla convocazione in vista della sfida di Palermo a causa del mancato rinnovo del contratto. Un altro brutto capitolo di una stagione da dimenticare, un’altra brutta immagine che la società rossonera dà di sé in giro per l’Italia e per il mondo. Se il colpo inferto, poi, arriva da uno dei calciatori che è a Milanello da più tempo, rende perfettamente l’idea di quanto negli ultimi anni nessuno ha più imparato cosa significhi essere del Milan, avere i colori rossoneri nel dna. A sole dieci giornate dal termine della stagione, il tutto si poteva evitare per il bene della società e per l’immagine del calciatore. IN RIBASSO.

Nonostante le smentite ufficiali, la questione cessione tiene sempre banco. Spuntano anche le prime certezze perché la corsa orientale all’acquisto della società è ormai un affare tra due cordate. Se il nome del thailandese Bee Taechaubol, alias Mister Bee, era già entrato nelle cronache delle scorse settimane, anche l’avversario assume una fisionomia ben definita, identificandosi nel volto di Richards Lee. La sensazione è che i mesi di aprile e maggio potrebbero essere quelli decisivi perché, se da un lato terminerà la due diligence, cioè l’analisi dei conti, dall’altro arriverà la risposta definitiva in merito al progetto stadio sottoposto a Fondazione Fiera. Le prospettive? Una cessione di quote (25-30%) in vista di un’operazione graduale, oppure la cessione immediata della maggioranza del club. Il 28 aprile, data del prossimo CDA, probabilmente ne sapremo di più. STAGNANTE.

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