A Milan, anca i moron fann l’uga

Le signore più anziane per le vie della città lo ripetono spesso: “A Milano, anche i gelsi fanno l’uva”. E quindi? Quindi a Milano tutto, più o meno lentamente, più o meno inesorabilmente, dà un frutto. Basta avere tempo e saper aspettare il momento giusto per vedere apparire, prima o poi, qualcosa di buono anche dai gelsi. Proprio la stessa capacità di pazienza che ha avuto Inzaghi nei confronti dell’attacco rossonero: adesso, con la stagione calda alle porte, iniziano a vedersi i primi frutti del lavoro di Pippo.

Il Milan è il quarto attacco della Serie A. Certo, le marcature rispetto alla capolista Juventus rimangono decisamente inferiori (57 quelle bianconere, 43 quelle rossoneri), ma la strada imboccata dalla squadra di Inzaghi sembra ora quella giusta. L’attacco è tornato a segnare e lo sta facendo nel momento più importante della stagione dopo un periodo di offuscamento, tenuto a galla dalle magie solitarie di Menez. Perché se Destro appare ancora lontano da inserirsi ancora al meglio negli schemi offensivi del Milan, adesso si sta affermando Cerci: un rigore (inventato, ndr) procurato contro il Cagliari e un gol a Palermo. E dalla panchina possono sempre spuntare Pazzini e Suso, in attesa del ritorno di El Shaarawy. Un trend positivo che conferma il Milan come quarta squadra del campionato per reti segnate, al pari di Fiorentina e Inter, peggio solo di Juventus, Lazio e Napoli.

Il lavoro di Pippo nelle ultime settimane sull’attacco sembra ora essere finalmente inquadrato all’interno di movimenti e schemi che mettono spesso in difficoltà le squadre avversarie. E domenica sera a San Siro arriva la Sampdoria, quarta migliore difesa del campionato. Ne vedremo delle belle.

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