Abatantuono: “Milan, hai sbagliato a scegliere Inzaghi: serviva esperienza”

La Gazzetta dello Sport, Milano&Lombardia, ha raggiunto Diego Abantanuono, comico e grande tifoso rossonero, al termine della gara contro il Torino, per un bilancio della stagione rossonera: “Gli altri dicono sempre dopo quindici anni quello che dico io – esordisce -. Era difficile non essere premonitori all’inizio di questa stagione. Ovviamente tutti i milanisti sono molto affezionati a Inzaghi, come lo erano a Seedorf, ma non saranno stupidi quelli che spendono soldi per Ancelotti, Mourinho o Guardiola. Se l’esperienza non servisse a niente, sarebbe un mondo di furbi che colgono il futuro nello sguardo di una persona. Tutto ciò per dire che se sei uno come Seedorf, che se ne va in Brasile e poi torna per allenare il Milan senza esperienza e senza essere rimasto in Italia negli ultimi mesi, come fai a dare una svolta?”.

Stesso discorso per Inzaghi: “Gli mancava l’esperienza e lo sapevamo tutti. Nel Milan non c’è stato gioco, né con Seedorf, che ha avuto comunque poco tempo, né con Inzaghi. Quest’anno non ho mai visto un gioco, solo qualche spunto ogni tanto di Menez. Eppure il Milan ha giocatori che avrebbero potuto fare un buon campionato, riuscendo a piazzarsi in Europa. Non c’è una colpa particolare, semmai di chi ha pensato di inventarsi un allenatore senza esperienza. Eppure in Italia siamo pieni di allenatori che, con esperienza, si sono rivelati buoni”.

Sui giocatori: Menez si era capito sia come giocatore, sia come uomo a livello caratteriale. Lui non è Ibrahimovic, che è un grande giocatore con un carattere particolare. A mio gusto, salverei per età e per sicurezza De Jong, così come Mexes, che non mi dispiace, pur con sproporzioni di ingaggio. A questo punto credo che partenze e arrivi saranno in funzione dell’allenatore e degli investimenti. In periodi pre elettorali viene facile promettere, quindi prendo le notizie con cautela”. Il riferimento è a Carlo Ancelotti, accostato al Milan da Berlusconi in persona: “Sono sicuro che Carletto abbia le capacità per prendere in mano questo Milan, ma lui è talmente giusto che, se viene, deve avere il modo di muoversi come vuole”.

Infine, sulla società e sul presidente: “Mancava progettualità già con Allegri, uno sul quale, dopo Jovanotti, mi sono ricreduto perché è bello sbagliare. Lo giudicavo un allenatore particolare. Non si capiva la partenza di Pirlo, il fatto che Inzaghi non giocasse, il fuggi-fuggi generale. Invece si è dimostrato un grande allenatore. Oggi il problema di fondo è lo stesso per il quale è andato via Allegri: è strano come vengano comprati i giocatori, come vengano ceduti, non c’è stata una logica negli ultimi anni. Qualunque sia il motivo del mancato arrivo di Tevez, era già un segnale perché un episodio come quello non era mai successo in precedenza al Milan. Non credo che Berlusconi non sia all’altezza di andare avanti. Ho qualche anno in meno di lui, ma già oggi, se potessi permettermelo, mi butterei in prima persona nel calcio. Con una percentuale, potrei occuparmene un po’…”.

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