L’apatia di una prima linea che dipende dal lunatico Menez

Oltre i dati allarmanti di una classifica da incubo, oltre un gioco deficitario, oltre i tantissimi gol subiti nelle ultime gare, c’è un dato che fotografa al meglio la profonda crisi del Milan di Inzaghi, soprattutto quello visto nelle ultime cinque gare di campionato. Solo tre gol fatti nelle ultime cinque gare, condite da pochissime occasioni create. Dati inquietanti che forniscono l’esatta analisi di un’apatia spaventosa del reparto offensivo rossonero che, per parecchie giornate ad inizio campionato, era addirittura il migliore del torneo.

Destro, Pazzini, Honda, Cerci, Suso, in parte Bonaventura (spesso però utilizzato a centrocampo) e Menez, nonostante i suoi sedici gol, stanno attraversando un periodo di scarsa vena realizzativa, al quale ovviamente va aggiunto la difficoltà generale che sta avendo la squadra nel creare gioco. Il Milan non va in vantaggio addirittura da un mese, quando vinse a Palermo. Da allora due pareggi e tre sconfitte, frutto come detto della miseria di tre gol fatti. L’inconsistenza della prima linea rossonera è tutta qui e non può avvalersi di alibi.

Sbagliate si sono rivelate le mosse di puntare su Cerci e Destro nel mercato invernale, sbagliata anche (a lungo andare) si è rivelata quella di affidare le chiavi della squadra ad uno come Menez. I suoi numeri da record non possono togliere meriti al francese per una stagione ad altissimi livelli, ma questa squadra dipende troppo dalla sua anarchia tattica e dal suo egoismo con la palla tra i piedi. Nulla la produzione offensiva generale quando il sette rossonero era in giornata no. Nelle ultime cinque partite Menez (nell’ultima, come nelle prossime tre non era in campo) è rimasto a secco ed il Milan davanti, praticamente non si mai visto.

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