NAPOLI-MILAN/ Diego Lopez fantastico, De Sciglio vergognoso

DIEGO LOPEZ 8 – Dopo due soli minuti, con un balzo felino alla propria destra, respinge il rigore di Higuain, salva il Milan da una goleada e permette ai rossoneri di rimanere a galla per un tempo e mezzo. Portatore di sicurezza. Saracinesca.

MATTIA DE SCIGLIO 1 – Uno, come il minuto che gioca, in maniera a dir poco indegna e inaccettabile. Dopo quaranta secondi, regala, con massima ingenuità e senza la minima attenzione, il penalty che compromette la partita dei rossoneri. Certo, la decisione dell’arbitro è un po’ troppo severa, ma il numero due rossonero commette un errore imperdonabile e tocca il culmine della propria parabola discendente.

ALEX 6 – Malgrado appaia lento e impacciato, in quanto protetto dai compagni, riesce a cavarsela con l’esperienza, i muscoli e i centimetri ed è autore di qualche buon intervento.

GABRIEL PALETTA 7 – Attento, concentrato e determinato, non commette sbavature, copre bene, la mette sul gioco aereo e sulla fisicità, riesce a imporsi e, grazie a un buon senso dell’anticipo, riesce a sbrogliare situazioni pericolose.

SALVATORE BOCCHETTI 5.5 – Partita a corrente alternata, quella dell’ex difensore del Rubin Kazan, che, in determinate situazioni, non protegge al meglio la corsia di competenza e manifesta problemi in merito alla mobilità, tanto da venire superato un po’ troppo spesso dal proprio dirimpettaio.

Dal 61′, DANIELE BONERA 4.5 – Entra ed è il principale colpevole in occasione del gol del momentaneo uno a zero del Napoli. Sulla sua fascia, i partenopei sfondano senza problemi. Birillo e ottuso.

ANDREA POLI 6 – Nella posizione di terzino destro, corre come un forsennato, assicura grinta e dinamismo, svolge bene la fase di contenimento e, quando possibile, prova a proiettarsi in avanti e a sovrapporsi. Non spinge al meglio, a volte è ingenuo e manifesta problemi sotto l’aspetto tattico, ma risulta affidabile in fase difensiva. Portatore di solidità.

NIGEL DE JONG 6 – Tiene bene la posizione, non imposta al meglio, ma recupera un buon numero di palloni, vince contrasti e fa un discreto filtro. Non sempre è chirurgico, ma è comunque efficace e utile alla causa.

MARCO VAN GINKEL 5.5 – Nonostante sia lento e compassato, nella prima frazione di gara, si aggiudica un discreto numero di contrasti, appare abbastanza lucido e ordinato e cerca di sfornare palloni interessanti e di inserirsi tra le linee. Cala a vista d’occhio nella ripresa, tanto da interdire poco e da costruire con il contagocce.

KEISUKE HONDA 5.5 – Corre molto, ripiega, partecipa in maniera regolare alla fase difensiva, raddoppia il portatore di palla avversario e cerca di ripartire in contropiede. Si perde sul lungo andare, soffre sotto l’aspetto fisico e, non essendo in grado di cambiare passo, non riesce mai a ripartire.

MATTIA DESTRO 5.5 – Fa il possibile per tenere palla, fare gioco di sponda ed eseguire un buon lavoro sporco. Purtroppo, però, non viene mai servito a dovere e viene arginato con facilità dalla retroguardia partenopea.

Dal 57′, GIAMPAOLO PAZZINI s.v. – Si impegna, tiene qualche pallone e prova a fare salire la squadra, ma, specie sul lungo andare, non può che spegnersi.

GIACOMO BONAVENTURA 6.5 – Si sacrifica in fase difensiva, recupera palloni, ci mette grinta e applicazione e mette in scena inserimenti intelligenti e interessanti. Peccato che, vista la situazione creatasi, non riesca a pungere in contropiede. Tuttavia, in fase di non possesso, è autore di una bella prova.

Dall’84’, GIAN FILIPPO FELICIOLI s.v. – Esordisce in Serie A in una partita tragica. Non ha tempo per mettersi in mostra.

ALL.FILIPPO INZAGHI 5 – Nel primo tempo, presenta un Milan corto, compatto, attento in fase difensiva, si copre bene e non corre rischi. Nella ripresa, ha il demerito di sostituire Bocchetti con Bonera. Quest’ultimo è il principale colpevole in occasione del gol dell’uno a zero del Napoli. Forse, mettendo il difensore bresciano nella posizione di terzino destro, al posto di uno tra gli inconcludenti Destro e Honda, la situazione sarebbe un po’ meno drammatica. Un po’ meno drammatica, appunto, ma non migliore. Colpevole, ma (in parte) giustificato.

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