Generazione ’92: il nostro talento rossonero che rischia di evaporare

C’è una generazione nell’attuale rosa del Milan che rischia di scomparire. Parliamo della leva del 1992, di De Sciglio, Van Ginkel ed El Shaarawy. Una considerazione non così fondamentale ma comunque importante, soprattutto se consideriamo le aspettative con cui sono arrivati i due italiani.

De Sciglio è l’ultimo prodotto delle giovanile che si è ritagliato, o almeno queste erano le premesse, un posto di rilievo in prima squadra. Due anni turbolenti per il difensore che ostacolato anche dai molti infortuni non è riuscito a tenere fede alle grandi potenzialità mostrate nelle prime uscite in serie A. Nell’ultima gara in Nazionale ha fatto molto bene, concentrato e lottatore come non lo si vedeva da tempo. Chissà che la maglia azzurra non gli abbia ridato quel sacro fuoco che si è spento troppo spesso a San Siro. Offerte per lui non ne sono arrivate, la società e Mihajlovic sono pronti a dargli un’altra chance ma l’etichetta di incedibile è scivolata via. Il tecnico serbo si è affidato sempre a giovani nel reparto arretrato e potrebbe essere l’allenatore giusto per Mattia.

Simile il capitolo che riguarda Stephan El Shaarawy, anche lui proveniente da un biennio disastroso dove le presenze in infermeria hanno superato di gran lunga quelle sul campo. Il suo agente tra le righe ha fatto intendere che qualcosa si sta muovendo intorno a lui e che la scelta di lasciare Milano non sarebbe così inaspettata. L’ultimo mese però è stato positivo per il Faraone che è tornato in campo col Milan, firmando una splendida doppietta al Torino all’ultima gara casalinga e poi facendo molto bene in Croazia con l’Italia. L’ex Padova non è ancora ai livelli della stagione 2013-2014, ma prima di perdere un talento del genere i ragionamenti da fare sono molti. Ovviamente gli arrivi di Jackson Martinez e quello paventato di Ibrahimovic ridurrebbero ancora di più gli spazi per il numero 92. Mihajlovic ama giocare con il tridente, modulo perfetto per El Shaa ma se la coppia d’attacco sarà formata dal colombiano e dallo svedese allora bisognerà rivedere il modulo e in questo senso El Shaarawy è molto meno adattabile sulla trequarti, rispetto a  Menez o a Honda, per esempio.  Dall’altra parte l’arrivo in rosa di grandi campione potrebbe motivare maggiormente il ragazzo a dimostrare tutto il suo valore e a far vedere che stare tra i più forti per lui non è un’utopia.

Diverso il discorso di Van Ginkel, ancora del Milan fino a fine giugno, quando scadrà il prestito dal Chelsea. In questi mesi si è scritto e detto molto sul giocatore, a cui non dispiacerebbe restare un’altra stagione in rossonero. Il momento però è di stallo totale, non si capisce il Cheslea cosa voglia fare del centrocampista e anche il Milan è fermo rispetto a questa operazione. Il girone di ritorno è stato fatto abbastanza dignitosamente e un anno di ambientamento alle spalle potrebbe consentirgli di essere ancora più positivo in questa serie A. Nei giorni scorsi si è parlato di un interessamento del Newcastle che però non ha suscitato entusiasmo nella mente dell’olandese. Probabilmente partirà da Londra, bisogna capire se atterrerà ancora a Milano.

Un’annata, quella del 1992, che doveva (soprattutto per i due italiani) essere il nuovo zoccolo duro del Milan, De Sciglio ed El Shaarawy erano visti da tutti come un patrimonio rossonero da non dover sprecare e sul quale puntare a occhi chiusi. Due stagioni dopo le prospettive sono cambiate, i due ragazzi, forse schiacciati dalle troppe pressioni e aspettative, non hanno reso come avrebbero potuto e ora si ritrovano in una sorta di ‘nuovo inizio’ dal quale non possono più sbagliare. Il treno rossonero non passa tante volte, è il momento di salirci e diventare protagonisti.

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