I soldi ci sono ma non vanno sprecati: dubbi e prospettive del mercato rossonero. L’analisi

La buona notizia, per i tifosi rossoneri, è che il vento della campagna acquisti è cambiato, considerando i 50 milioni spesi nel giro di 48 ore. Bertolacci e Bacca sono le prove concrete che, prima ancora della definizione dell’accordo con mister Bee, la proprietà ha messo a disposizione le risorse per un mercato da protagonisti, lontano dagli scambi e dai parametri zero degli scorsi anni. Agli acquisti di Bertolacci e Bacca, per cui mancano solo le firme, potrebbero aggiungersene altri nei prossimi giorni, perché gli obiettivi dichiarati sono una seconda punta e un altro centrocampista.

A questo punto l’imperativo è spendere bene, perché sprecare risorse sarebbe addirittura più pericoloso che non disporle, ma già sui primi due acquisti aleggiano le ombre di perplessità diffuse. Bertolacci è sicuramente uno dei centrocampisti italiani migliori dell’ultima stagione, ma 20 milioni sembrano eccessivi per un giocatore che si affaccia solo ora alla Nazionale e ad un club di primo livello. D’altro canto, i 30 milioni della clausola rescissoria di Bacca sono una fiche importante per un attaccante di quasi 29 anni, verosimilmente all’ultimo contratto della carriera. Le caratteristiche sono quelle di una prima punta con ottime capacità realizzative, che però necessita inevitabilmente di un contorno adeguato per esprimere il proprio potenziale. Insomma, non l’attaccante che fa reparto da solo, né il giocatore capace di mettersi in proprio e di rompere gli equilibri, ma il finalizzatore perfetto in un ingranaggio funzionante.

A parziale giustificazione dell’elevato costo dei cartellini c’è la questione degli ingaggi, che per entrambi non supereranno la soglia accettabile dei tre milioni annuali. Convince meno la durata del contratto del colombiano che, alla fine del quinquennale, avrà un’età prossima ai 34 anni e, verosimilmente, non potrà più essere ceduto per monetizzare. È necessario anche sottolineare lo scarso numero di alternative nel ruolo di prima punta, dall’impossibile Cavani allo sfuggito Jackson Martinez, anche se Dzeko poteva essere una suggestione dal costo del cartellino ridotto. Dubbi e perplessità legittimi, soprattutto dopo gli errori sul mercato degli ultimi anni, ma anche la consapevolezza di essere di fronte a un budget adeguato per ricostruire una squadra competitiva.

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