Semplicemente, il cigno di Utrecht

Non un giocatore normale, non un uomo qualunque. Marco Van Basten è stato per il calcio uno dei poeti più apprezzati e per il Milan forse l’interprete più elegante della sua storia. Esattamente 27 anni fa con un’altra maglia, quella arancione della sua Olanda, il cigno di Utrecht incantava con l’Olympiastadion con il gol in finale degli Europei contro l’URSS. Un gol diventato leggenda. Gli appassionati avranno rotto il tasto rewind a furia di rivederlo, gli scienziati forse ancora non l’hanno accettato, ma anche chi non segue questo sport probabilmente l’ha visto, forse in qualche documentario speciale dedicato all’arte o alla fisica. Si perché quel gol, al volo, dalla linea di fondo, va contro ogni legge fisica, contro ogni tipo di coordinazione umana e di pensiero normale. Ne ha fatti tanti, ne ha fatti molti bellissimi ma questo nell’immaginario collettivo racchiude la sua leggiadria, la sua capacità di danzare sul campo: stupendo come un cigno, letale come un cobra. Un gol così ancora non è stato replicato, molti ci sono andati vicino, ma così no. Sappiamo che siamo un po’ di parte e che i giudizi non dovrebbero essere condizionati dal cuore ma siamo sicuri che Diego ci perdonerà: questo per noi rimane il Gol della storia del calcio.

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