Dana: “Milan in Borsa fra un anno. La posizione di Bee si rafforzerà nel tempo. Silvio non è fesso…”

Questo il testo delle risposte integrali dell’intervista di Victor Pablo Dana, banchiere italiano e uomo d’affari nonché amico vicino a Bee Taechaubol, fondamentale nella trattativa con Silvio Berlusconi e il Milan, a La Repubblica.

Perché il Milan: “Fabio Cannavaro, mio socio in GLS (Global Legends Series, ndr), mi ha chiesto uno sponsor. Il mio importante cliente Bee Taechaubol ha finanziato il primo evento a Bangkok, un grande successo. Di fronte al suo entusiasmo per il calcio, Cannavaro gli ha buttato lì: perché non compri il Napoli? Ma lui sapeva che in vendita c’era il Milan. Così siamo andati dritti da Berlusconi, senza filtri. È stato il segreto della trattativa. A dicembre, quando lui e Berlusconi si sono guardati negli occhi, si è capito subito che avrebbero lavorato insieme“.

A gennaio la prima offerta: “Bee è stato molto deciso. ‘Se offro 100-200 milioni di euro per il Milan, lei mi prenderà per uno sciocco. Se gliene offro 400, qualcuno rilancerà. Allora io le dico che il Milan, valorizzato sul mercato asiatico, per me vale un miliardo’. Contano la strategia futura e le potenzialità straordinarie del marchio, non i parametri del bilancio”.

Questo il piano di Bee e Dana: “L’espansione su un mercato enorme e non sfruttato, a partire da Cina, Vietnam, Giappone, Thailandia, Cambogia. L’utilizzo del marchio per carte di credito, locali dove guardare le partite, bevande e profumi è solo uno dei tanti possibili canali di sviluppo. Berlusconi e Fininvest hanno capito subito quanto valga commercialmente l’Asia. Ci sono stati anche momenti di stallo e a un certo punto Berlusconi è stato tentato di rilanciare il Milan da solo. Ma non appena lui e Bee si parlavano, si ricreava l’alchimia”.

Sulla concorrenza dei cinesi: “C’è un po’ di confusione. Bee è di origine cinese, anche se ha il passaporto tailandese e australiano. E Gls ha creato la più grande accademia del mondo proprio col governo cinese: insegnerà calcio per i prossimi 8 anni a 260 milioni di studenti dai 7 ai 17 anni”.

Il primo obiettivo è la quotazione in borsa del club: È prevista entro luglio-settembre 2016, a Hong Kong o a Singapore. Prima, vorremmo aprire all’azionariato pubblico, dei tifosi: definirlo popolare è improprio”.

Per il momento, Mister Bee si è accontentato del pacchetto di minoranza: “L’interesse di Bee, con la sua cordata garantita da banche e investitori forti, è ottenere successi concreti, non fare parole. Le decisioni verranno prese con Fininvest. E se la strategia di sviluppo si rivelerà corretta, la nostra posizione si rafforzerà nel tempo. Bee è un investitore, non farà mai passerella in tribuna. Il Milan è italiano e lo deve restare. Il Milan è un prodotto italiano doc, come la moda”.

Sul possibile ruolo della Doyen Sports: “Lucas è una risorsa: mette a disposizione la sua capacità di consigliare e individuare grandi calciatori. Si è appena incontrato a Berlino con Galliani. Quanti milioni servono per il mercato? La cifra non la so, ma Berlusconi non è fesso: non può continuare a buttare soldi a fondo perduto. Se ha accettato di fare un passo così enorme, è perché gli abbiamo fatto tornare fiducia ed entusiasmo”.

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