Di Molfetta: “Stagione importante, siamo pronti alle Final Eight. Futuro? Dovrei andare in prestito, ma…”

L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport – Milano&Lombardia, ha pubblicato una lunga intervista al giovane Davide Di Molfetta, punto cardine e vice capitano della Primavera del Milan allenata da Christian Brocchi. Il giovane attaccante ha innanzitutto parlato del suo rapporto con capitan Mastalli, altra colonna della Primavera: “Sono contento di essere alle spalle di Alessandro, che per me è come un fratello. Il giorno in cui ha esordito lui in prima squadra, Inzaghi ci aveva mandato entrambi a scaldare. Poi era rimasto un solo cambio e giustamente il mister ha chiamato lui, anche perché eravamo in dieci contro il Torino ed era giusto coprirsi di più. Ero più emozionato di lui, come lo è stato lui il giorno del mio esordio contro l’Atalanta“.

I due, come del resto tutta la squadra si stanno preparando alle Final Eight, col debutto domani contro il Torino: “Mi sto preparando al meglio sia fisicamente che mentalmente. Già domani è da dentro o fuori quindi anche negli allenamenti stiamo dando tutto e forse di più. Sicuramente siamo una squadra molto giovane, era difficile arrivare qui ma ora non vogliamo accontentarci. Sono partite secche e non esistono favoriti. Posso dire che è stata una stagione positività da parte di tutti. Ho fatto il doppio dei gol rispetto all’anno scorso, anche se un anno fa avevo avuto un pò troppi infortuni. Però la reputo una stagione molto importante“.

Al giovane attaccante viene chiesto quali siano le differenze tra Inzaghi e Brocchi: “Sono entrambi grandi uomini. Inzaghi è sempre molto serio e diligente, in allenamento come in partita. Brocchi ci tratta come fossimo suoi figli, ci lascia liberi di agire e di esprimerci. Con entrambi ho un rapporto di grande stima“.

La conclusione è sul futuro, rossonero fino al 2018: “Abbiamo parlato con la società e dovrei andare a giocare in prestito per farmi le ossa. Ma chissà che, giocando delle grandi Final Eight, possa far la giusta impressione sul nuovo allenatore della prima squadra. Alla fine è sempre il campo che decide“.

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