Cerci torna al Torino? Se il Milan non lo vende prima, a fine agosto si può. Per l’Atletico sarebbe ok

Alessio Cerci manda spesso messaggi a Ventura e Urbano Cairo, rispettivamente allenatore e presidente del Torino. Insieme a loro il giocatore ha vissuto il miglior periodo della carriera, grazie al quale ha raggiunto perfino la Nazionale. E adesso, dopo esperienze anonime, esiste la possibilità di un ritorno alla base.

Ipotesi, niente di concreto. Ma lo scenario avrebbe comunque del clamoroso. Per il momento la società granata non ha intenzione di fare nessun passo deciso, avendo comunque a disposizione poche armi visto che l’attaccante resta ancora di proprietà dell’Atletico Madrid (un’estate fa è costato 16 milioni di euro) e adesso si trova in prestito al Milan (arrivato lo scorso gennaio al posto di Torres). I rossoneri vorrebbero privarsi di un esubero, analizza Tuttosport, il problema però sono i 2.2 milioni di ingaggio del quasi 28enne. Nessuna squadra, Toro compreso, vuole rischiare una spesa così importante; nemmeno il Genoa, che di recente ha fatto dei sondaggi. Nemmeno lo scambio con Guarin sembra sostenibile, anche se al Diavolo un buon centrocampista serve sempre e ai nerazzurri un esterno offensivo farebbe comodo.

L’affare si sbloccherebbe solo a fine agosto, qualora Milan non fosse riuscito a liberarsene e quindi vedrebbe di buon grado una soluzione del genere, quasi costretto a parcheggiare Cerci a costo zero tenendo in carico l’onere dello stipendio. E all’Atletico, proprietario del cartellino, questa soluzione andrebbe bene nella speranza di valorizzare in tempo un patrimonio tecnico e salvare il costoso investimento.

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