Con uno come lui questa mediana può bastare? Forse sì perché…

Nonostante i nuovi arrivati, nonostante le altre trattative che la società rossonera sta portando avanti, il mercato del Milan è caratterizzato da un solo nome: Zlatan Ibrahimovic. Incubo per le difese avversarie, sogno proibito per i tifosi del Diavolo che dopo tre anni sperano di riabbracciare il fuoriclasse svedese.

I 34 anni di Zlatan per molto rappresentano un ostacolo e non vedrebbero di buon occhio un suo ritorno, a quell’ingaggio (si parla di un triennale a 7 milioni di euro l’anno), eppure l’arrivo dell’attaccante potrebbe permettere di non rinforzare un altro reparto che necessiterebbe di fosforo: il centrocampo.

Se infatti andiamo a ritroso negli anni e andiamo a guardare la prima stagione di Ibra in rossonero (2010-2011)possiamo scoprire che l’allora tecnico del Milan, Massimiliano Allegri, complice anche l’infortunio di Pirlo, a centrocampo utilizzò i tre mediani: Van Bommel, Ambrosini e Gattuso, fenomenali incontristi ma non certo dei registi dai piedi educati. Questo perché il regista della squadra era lo stesso Ibra che con i suoi movimenti, apriva spazi per favorire gli inserimenti e la mediana aveva solo il compito di recuperare palloni. Altro esempio perfetto è quello del secondo anno quando favorì le reti di Nocerino, non proprio un centrocampista nato per fare gol.

Il paragone è difficile e forse impraticabile, quella era un’altra squadra e soprattutto aveva una difesa fenomenale, con Nesta e Thiago Silva, ma il centrocampo non brillava certo per giocate sensazionali a livello qualitativo. Ecco perché nei giorni che restano di mercato sarà fondamentale rinforzare la difesa e poi andare in maniera decisa su Ibrahimovic. Ovviamente se arrivasse anche un centrocampista dai piedi buoni sarebbe tutto di guadagnato ma il possibile non arrivo in quel reparto si potrebbe spiegare tatticamente in questo modo. Le risorse per riportare l’ex Barcellona a casa devono essere sfruttate fino al midollo, nonostante l’età e la cifra super che chiede il giocatore. Con lui si accentrerebbe il gioco sulla trequarti avversaria rendendo l’azione imprevedibile negli ultimi metri.

Ah, certo, poi vi ricordate come è andata a finire quella stagione?

Impostazioni privacy