La scomparsa eroica del rugbista Jerry Collins, salva la vita a sua figlia prima di morire

L’ex capitano degli All Blacks, il rugbista Jerry Collins, era scomparso il 5 giugno scorso in un tragico incidente stradale nel sud della Francia. A bordo dell’auto la moglie Alana Dadill, anch’essa deceduta e la figlioletta Aya di sole dieci settimane, viva per miracolo grazie all’amore e al coraggio di suo padre.

Si sono concluse le indagini della polizia in merito all’accaduto, facendo emergere un gesto di estremo coraggio e istinto paterno da parte di Collins che aveva lasciato la moglie alla guida perché a cena dai fratelli Tuilagi a Perpignan aveva bevuto un po’ più di lei. Nel momento dell’incidente, infatti, si sarebbe lanciato d’istinto sulla figlia, proteggendola con il suo corpo dal disastroso impatto con il pullman che li seguiva.

Al momento dell’arrivo dei primi soccorsi, le enormi braccia del rugbista, di 191 cm di altezza per un quintale abbondante di peso, avvolgevano la piccola.

Per lui, seduto alla sinistra della piccola sui sedili posteriori e per Alana, vittima di un colpo di sonno non c’è stato nulla da fare. I due sono morti sul colpo. Ma quel gesto, quell’ultimo slancio di vita in favore della figlia da parte di Collins le ha salvato la vita: la bambina, dopo aver a lungo lottato tra la vita e le morte per gravi lesioni la cervello, è stata trasferita in Canada dai parenti della mamma e le sue condizioni continuano a migliorare.

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