Mexes, dopo il rinnovo la prova più difficile: la fiducia di Sinisa

Il rinnovo di Mexes ha reso felici molti tifosi del Milan che anche a Milanello con striscioni eloquenti chiedevano la conferma del francese. Dopo qualche giorno di riflessione è arrivato il prolungamento del contratto fino al giugno 2016, con la riduzione dell’ingaggio, da 4 milioni a milione e mezzo.

Una riduzione importante e significativa che dimostra ancora di più la voglia del difensore di continuare a essere protagonista in rossonero, come lo è stato nella tormentata scorsa stagione quando, soprattutto da gennaio in poi, si è erto a leader carismatico della squadra. Voglia che ha espresso anche ieri a “Milan Channel” dove ha rivelato tutto il suo entusiasmo per questa nuova chance. Superate dunque alcune resistenze di Sinisa Mihajlovic, non convinto fino in fondo da alcuni aspetti comportamentali dell’ex Roma, ma sicuro che riuscirà a farlo cambiare da quel punto di vista. Nonostante i 33 anni, nonostante si appresti a vivere la quinta stagione in rossonero, Mexes è come se fosse all’anno zero, come se fosse un nuovo arrivato, è alla prova del nove assoluta e definitiva. Il tecnico serbo non guarda in faccia a nessuno e difficilmente perdonerà errori di poca lucidità che hanno caratterizzato la carriera del numero 5. Tecnicamente ad oggi è il miglior centrale della rosa, questo lo sa anche Sinisa che è anche consapevole che se dovesse arrivare Romagnoli, Mexes sarebbe il più adatto ad affiancarlo in campo, per tipologia di giocatore, per esperienza e per conoscenza dell’ambiente. Dall’altra parte se il giocatore si affiderà completamente ai metodi e ai valori del nuovo allenatore allora potrebbe compiere quella svolta mentale che gli è sempre mancata per fare il grande salto, sentirebbe grande fiducia e di conseguenza non vedremo più il Mexes che schiaccia ‘off’ e anienta ogni sorta di lucidità necessaria.

Una prova non facile da superare ma Philippe ha dimostrato di non abbattersi facilmente, ha dimostrato che con l’applicazione e il lavoro gli sforzi vengono premiati e con la benedizione del presidente Berlusconi è pronto a prendersi finalmente il Milan sulle spalle.

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