Romagnoli è il chiodo fisso, ma in difesa servono anche nomi nuovi

A me piacciono le fragole ma non voglio pagarle come le ostriche...”. Con questo paragone culinario Sinisa Mihajlovic ha riassunto in maniera limpida la situazione per il passaggio al Milan di Alessio Romagnoli. Una frase che fa seguito all’ironico “abbiamo offerto poco…” pronunciato da Galliani che fa capire quanto il club si sia spinto in maniera importante per il difensore della Roma, ma che non intende svenarsi ancora.

Il classe ’95 è un prospetto interessante, uno dei migliori centrali italiani ma ha fatto solamente un campionato da titolare e il prezzo non può salire in maniera vorticosa. E’ lui il preferito di Mihajlovic che vorrebbe proseguire il percorso iniziato a Genova l’anno scorso. La società lo sa e sta facendo di tutto per accontentare il tecnico serbo ma fino a un certo limite. Con la resistenza giallorossa che non intende indietreggiare di un centesimo è giunto il momento di iniziare a sondare un piano B per la difesa. La richiesta di Sinisa è quella di un giocatore possibilmente giovane, sinistro e che possa impostare l’azione da dietro. Gli altri nomi accostati al Diavolo si sono intiepiditi nelle ultime settimane: Maksimovic ha fatto bene con il Torino ma non sembra ancora pronto per guidare la retroguardia rossonera, Laporte del Bilbao è tecnicamente molto dotato ma la sua clausola di oltre 40 milioni ha spento sul nascere ogni possibilità di trattativa. Inaccessibili anche i sogni proibiti Hummels e soprattutto Godin che ha più volte ribadito la sua volontà di restare all’Atletico Madrid.

E’ di oggi il ritorno di fiamma per Savic della Fiorentina anche se è destro e questo potrebbe essere un ostacolo fondamentale per un suo eventuale approdo in rossonero. Piste alternative concrete non sembrano ancora essercene, il giovane romanista resta in pole position e la speranza di prenderlo non si è spenta ancora del tutto ma attendere troppo rischia di diventare controproducente e senza altre ipotesi il Milan poi rischierebbe di virare su giocatori di livello inferiore e poco funzionali, negli ultimi giorni di mercato, solo per prendere qualcuno.

Bisogna invece avere le idee chiare, come chiaro è stato il messaggio che ha mandato il Milan: c’è ancora una grossa cifra economica che la società ha e vuole spendere per la retroguardia. Se non dovesse arrivare a Romagnoli è necessario riordinare le idee per andare ad individuare il nuovo perno difensivo, la base sulla quale ripartire per tornare ai vertici.

 

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