Suso, un anno fa il gol al Milan. Ora può essere il nuovo diamante

E’ passato quasi un anno dalla partita persa dal Milan contro il Liverpool nella Guinness Cup del 2014: dopo le sconfitte per 3-0 contro l’Olympiacos e per 5-1 contro il Manchester City, la squadra di Filippo Inzaghi era chiamata ad una prova di forza contro i Reds. La rete segnata da Allen al 17° tolse ogni possibilità ai rossoneri che subirono una grande rete da Suso allo scadere. Ebbene sì, quel Suso che si sta apprestando a vivere la prima vera stagione da protagonista a Milano. Facciamo un passo indietro però. L’arrivo del trequartista spagnolo venne ufficializzato nel gennaio 2015 e con la maglia numero 8 esordisce il 27 gennaio nella partita di Coppa Italia persa contro la Lazio.

Per vederlo giocare in Serie A, siamo però costretti ad aspettare inizio aprile quando subentrò ad Alessio Cerci nella partita vinta contro il Palermo per 2-1. I primi due mesi al Milan furono molto duri a causa di un piccolo infortunio, ma bisogna ammettere che Inzaghi non gli ha mai dato la giusta fiducia dopo il pieno recupero. I numeri parlano chiaro: cinque presenze in campionato e una in Coppa Italia, per un totale di 234 minuti giocati. Nulla se si pensa quanto fosse desiderato e richiesto dall’ex tecnico rossonero. Gli mancava qualcosa, quel qualcosa che non gli ha permesso di giocarsi le sue possibilità già nella scorsa stagione. Sinisa Mihajlovic sembra invece essersi innamorato di lui, non perde tempo per elogiarlo e la stima è sicuramente ricambiata.

Suso, in amichevole contro il Lione, ha giocato fuori ruolo e per questo motivo non ha particolarmente brillato. Lo spagnolo riesce ad esprimersi al meglio come trequartista, mentre incontra qualche fatica giocando come seconda punta. Dietro gli attaccanti è letale perché riesce ad andare regolarmente al tiro o servire al meglio le punte di turno. Ha un’ottima tecnica di base, una grande personalità e una buona visione di gioco, baricentro basso e tanto talento. La grinta che mette in campo è encomiabile, ora però è arrivato il momento di dimostrare in campo il suo valore. E’ sicuro di restare, dovrà impegnarsi il doppio se vuole guadagnarsi il posto da titolare.

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