Romagnoli, Rodrigo Ely, Antonelli e De Sciglio: giovani, milanisti e…

È dagli addii di Nesta e Thiago Silva che la difesa del Milan non trova pace, in cerca di un’affidabilità andata progressivamente svanendo insieme alla competitività della rosa. Da Sokratis Papastathopoulos in poi, da San Siro sono transitati giocatori di medio livello, talvolta anche con buona esperienza, che però non sono risultati altro che un surrogato di ciò che è stato, sbiadendo davanti al ricordo dei monumenti della storia rossonera. È così che una soluzione in grado di stuzzicare tifosi e addetti al lavori è quella applaudita nel primo turno di Coppa Italia e che, salvo sorprese dell’ultimo minuto, andrà in campo anche nel match augurale del campionato milanista.

Una coppia di centrali, quella composta da Romagnoli e Rodrigo Ely, giovane e talentuosa, per quanto sia inutile scomodare paragoni con il passato, è riuscita a stuzzicare la fantasia dei tifosi rossoneri. Una scelta dettata anche dalle esigenze –leggasi infortunio di Mexes- ma indice di un netto cambiamento nelle scelte di programmazione societaria. L’ex romanista, infatti, è l’emblema di una strategia che prevede nuovamente investimenti sui cartellini di giocatori e non solo sugli ingaggi dei parametri zero, mentre l’italo-brasiliano è l’esempio virtuoso della gestione di un giovane del vivaio. Percorso nelle giovanili e un qualche anno in prestito in serie B, dove il confronto con le vecchie volpi del mestiere dell’attaccante ha prodotto miglioramenti sensibili e decisivi.

Una linea verde confermata anche dalla titolarità di De Sciglio, finora intoccabile nello scacchiere di Mihajlovic, che si completa con l’esperienza di Luca Antonelli, nel pieno della carriera con i suoi 28 anni compiuti. Significativo è anche che i tre quarti della retroguardia in campo a Firenze provengano dal settore giovanile rossonero, che la società si augura possa tornare ad essere serbatoio di talenti a costo zero. Una linea difensiva dettata anche dalla contingenza, certo, ma anche un segnale forte per la nascita di un nuovo corso rossonero, con tutta la simbologia che si lega al primo atto di qualsiasi sceneggiatura  di fine estate. Zapata, Mexes, Abate e uno tra Paletta e Alex faranno parte del 2015/2016 rossonero ma, nel frattempo, la curiosità è tutta per una linea difensiva verde come la speranza dei tifosi.

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