Dalla Lazio al Perugia: ancora Honda nel quarto Anno Zero

Ieri a San Siro si è visto un buon Milan, che da subito ha messo in chiaro al Perugia che in quella gara avrebbe avuto vita dura persino un top club europeo. Grinta e intelligenza come richiesto da Mihaijlovic si sono viste e per la prima volta dopo qualche anno il diavolo è sembrato correre per la vittoria e non per il mero spettacolo della gente sugli spalti. Un applauso in particolare va insignito al mattatore della gara: Keisuke Honda.

Un gol e un assist lo proiettano verso una stagione che deve necessariamente essere quella della consacrazione. Il giapponese è apparso ancora lento, ma quella è una sua caratteristica, salvo svegliarsi col pallone tra i piedi e mostrare l’eccellente tecnica che gli offre il suo sinistro fatato. Il gol in due tocchi dopo la clamorosa finta di Luiz Adriano e la verticalizzazione precisissima per lo stesso brasiliano ne sono la prova. Se vogliamo cercare il pelo nell’uovo in una prestazione ottima, si può criticare ancora la poca visione di gioco sul verticale: utilizzata una sola volta in maniera efficientissima, ma che se praticata più spesso Bacca e Luiz Adriano avranno di che sfregarsi le mani.

Forse non bello ed elegante come i numeri 10 che il Milan ci ha abituato a vedere, ma l’estrema efficacia con cui realizza e fa realizzare mettono un mattoncino per la costruzione della squadra di Mihaijlovic, che tanto ama il trequartista puro, cosa che Honda è. Ultima nota da sottolineare in favore del giapponese è che anche l’anno scorso fu lui ad aprire le marcature stagionali segnando alla Lazio nel 3-1 di San Siro: qualcuno potrebbe obiettare che tanto bene non porta, ma noi siamo fiduciosi e crediamo in lui e nella squadra.

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