Il valore dell’esperienza

Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.

Mi è sempre piaciuto cercare di antropomorfizzare le parole della lingua italiana per dare un volto ad ogni dizione. Stavolta mi sono interrogato sulla parola “esperienza”. Sarò sincero: l’immagine che mi viene in mente ogni volta che sento pronunciare questa parola è Robin Williams che interpreta Mrs. Doubtfire. Perché l’esperienza me la immagino rigorosamente donna: gonna lunga per nascondere le cicatrici del corpo e capelli corti per mostrare il viso. Perché l’esperienza vuole essere osservata, studiata, meditata, contemplata, elaborata, ponderata e anche un po’ vissuta. Ma è possibile diventare grandi senza fare esperienza?

Il nuovo Milan che sta nascendo deve ancora subire le prime scottature del valore dell’esperienza. Ed è proprio oggi, nel giorno dell’approdo in rossonero di Alessio Romagnoli, che i tifosi milanisti riscoprono il vero significato di questa parola. Il ragazzo, che solamente un anno fa terminava il liceo e raggiungeva la scolastica “maturità”, lo abbiamo conosciuto nell’ultima stagione: sono bastate trenta partite, condite con due gol, per far capire a tutto il popolo calcistico che Romagnoli sapeva il fatto suo. Tradotto: aveva il pedigree vincente del campione predestinato a diventare un grandissimo del calcio italiano. Risuona strano però come a Roma si siano accorti di avere in mano un talento cristallino solo dopo l’interesse del Milan, che ha trasformato in oro l’ennesimo giovanissimo che Sabatini è riuscito a piazzare a cifre esorbitanti. Ma i più esperti dicono che il prezzo vale la candela e allora noi prepariamo già il cerino da accendere alla prima a San Siro. Pregando non sia il primo vento autunnale a far spegnere la fiamma.

Potrà Romagnoli, nato il 12 gennaio 1995, prendere in mano la difesa rossonera e trasformarla in un reparto finalmente affidabile? Se qualcuno storce il naso, Mihajlovic assicura per lui. Il senso dell’esperienza di Romagnoli rimane relativo così come quello di una squadra ancora alla ricerca di un vero leader. E se fosse proprio il ventenne di Anzio, cittadina romana di poco più di 50 mila abitanti, a dare un nuovo volto al valore dell’esperienza? Con buona pace di Robin Williams, stavolta.

Twitter: @SBasil_10

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