In un anno Jack si è preso il Milan

Il rapporto tra Bonaventura e il Milan ha compiuto un anno e qualche giorno. Arrivato la scorsa estate all’ultimo giorno di mercato si è rivelata subito una grande intuizione finale da parte di Galliani che quest’anno non è riuscito a replicare e non ha regalato nessun nuovo volto sul filo di lana.

7 gol e tante giocate decisive, è stata una delle rare note liete della scorsa stagione dei rossoneri. Quest’anno maturato anche dal punto di vista caratteriale e anche quest’anno con Mihajlovic punta ad essere uno dei leader di questa squadra. Non è cambiato niente, da Inzaghi a Sinisa, Jack continua ad essere considerata una pedina fondamentale. Va detto che dopo una brutta prestazione alla prima di campionato a Firenze, l’ex tecnico della Sampdoria nel primo tempo contro l’Empoli ha lasciato  in panchina il numero 28, che nella ripresa è entrato e ha fatto la differenza sulla trequarti. Anche nell’amichevole contro il Mantova l’allenatore ha sbraitato contro quasi tutti i giocatori, salvandone pochissimi, tra cui Bonaventura. Voglia di arrivare, duttilità e tanta qualità: Jack in questa rosa ha caratteristiche uniche, che lo fanno rendere al massimo in ogni zona del campo. L’anno scorso ha fatto bene come attaccante esterno, quest’anno bisogna ancora capire se Mihajlovic lo preferisce nei tre di centrocampo come mezz’ala o se lo vede meglio come trequartista, per sfruttare le sue abilità negli inserimenti. Forse, visto il poco fosforo sulla mediana sarebbe più utile in quella posizione, darebbe più geometria in mezzo e aiuterebbe De Jong in fase di non possesso.

A differenza di molti talenti incompresi che non trovano la giusta sistemazione in campo, con Jack il discorso è diametralmente opposto perchè fa bene in ogni zona. La sensazione è che l’ex atalantino sia il migliore della rosa sia in mezzo che più davanti, nonostante la concorrenza di giocatori che hanno sempre ricoperto questo tipo di ruoli nella loro carriera. Continuare a incantare San Siro per raggiungere l’Europeo con l’Italia. Se continua così Conte non potrà più ignorarlo.

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