La Repubblica, inchiesta della Procura di Milano su diritti tv gonfiati e scalata al Milan

L’indagine sarebbe stata avviata a maggio in gran segreto. E potrebbe scuotere il mondo del calcio. E’ l’inchiesta rivelata oggi dal quotidiano La Repubblica sulla spartizione della torta dei diritti televisivi del calcio. I magistrati milanesi Roberto Pellicano e Giovanni Polizzi del dipartimento che combatte i reati contro la Pubblica Amministrazione starebbero scandagliando i criteri di assegnazione dei diritti tv per le stagioni della Serie A dal 2015 al 2018.

Era stata l’Antitrust, l’organo di controllo sulla concorrenza, a presentarsi nella sede della Lega Serie A con un decreto di sequestro per acquisire le carte. All’epoca, ovvero a maggio, si ipotizzava che tra i grandi club si fosse creato un “cartello”, una sorta di accordo occulto per garantirsi la parte più grossa dei diritti. Sotto osservazione sono finiti anche i collegamenti con la società Infront, che gestisce la cessione all’estero delle partite della Serie A. Non solo. Tra le carte dell’accusa, ci sarebbero anche tracce dei movimenti societari che stanno accompagnando la compravendita del Milan tra la famiglia Berlusconi e Bee Taechaubol.

“Quale sia il collegamento con l’inchiesta sui diritti, al momento è praticamente impossibile scoprirlo”, scrive proprio Repubblica, ricostruendo l’intera genesi dell’operazione sottolineando quanto era già stato rivelato dal settimanale L’Espresso su consulenti e attori non protagonisti della trattativa. Addirittura La Repubblica parla del contratto preliminare firmato in Sardegna da Silvio Berlusconi e Mr. Bee come di un “semplice foglio di carta con le firme dei due mister B., siglato a Villa Certosa dopo una visita di due ore”.

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