Il Milan resta a San Siro, ma serve un patto con l’Inter per aumentare i ricavi: sviluppi e nuovi dettagli

Le nuove intenzioni del Milan sul fronte stadio sono ormai note da giorni, dopo le risposte di Silvio Berlusconi a riguardo, ma gli scenari che accompagnano questa clamorosa decisione, a cancellare mesi di lavoro, attesa e speranze, sono in progressivo cambiamento. Il no di Fininvest al progetto al Portello, come in qualsiasi area, non ha certamente fatto piacere all’Inter: adesso la parola d’ordine dovrà essere convivenza. A San Siro ovviamente.

Ma adesso per l’avvenire servono investimenti e cambiamenti, in generale un preciso modello di gestione spiega La Gazzetta dello Sport: i ricavi provenienti dallo storico impianto milanese fino ad ora oscillano fra i 18 e i 22 milioni di euro in base ai risultati sportivi, veramente pochi per competere con gli altri grandi squadra europee. La vera sfida sarà proprio renderlo moderno e più accogliente e la finale della prossima Champions (maggio 2016) sarà il primo esame da superare. Nonostante il dietrofront rossonero, comunque, rimangono buoni i rapporti insieme ai nerazzurri, non a caso nel breve periodo è atteso un incontro a proposito. Nella giornata di ieri, intanto, è stato annullato il colloquio (programmato da tempo) fra Milan, Inter e il Comune di Milano in quanto è stato considerato inopportuno rispetto agli improvvisi e recenti sviluppi.

La società di Thohir vuole essere informata di persona della rinuncia del Diavolo ad abbondare San Siro, di conseguenza la capolista in classifica dovrà congelare i 120 milioni in novanta anni stanziati per impadronirsi di San Siro. Barbara Berlusconi ha preso atto della volontà del padre, e di Mr. Bee, ma resta convinta che il salto di qualità non può avvenire senza gli introiti provenienti da uno stadio di proprietà.

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