CHIAVE TATTICA/ Gli esterni offensivi salgono in cattedra, ma mediana e terzini…

E’ un successo che non convince, quello ottenuto dal Milan oggi pomeriggio, contro un Sassuolo in inferiorità numerica per ampi tratti di gara. In campo con un 4-3-3 non del tutto efficace, che viene poi corretto con un 4-4-2 standard, i rossoneri spingono abbastanza bene sulle fasce, grazie a una buona prova di Cerci e Bonaventura (che non vengono però assistiti dai terzini), che si esprimono su livelli nel complesso convincenti, saltano l’uomo con regolarità, ripiegano, si muovono molto e creano con continuità occasioni pericolose.

Tuttavia, a centrocampo, l’interdizione non è delle migliori: la mancanza di un leader del calibro di De Jong si sente e, dal momento che Montolivo è autore di una prestazione non soddisfacente, gli interni, che a volte sono un po’ troppo alti, non sempre riescono a impedire al Sassuolo di rendersi pericoloso tra le linee. In ogni caso, essendo in inferiorità numerica, gli emiliani non possono esprimersi al meglio, non riescono a sfondare, non sfruttano a dovere i problemi dei terzini rossoneri, che faticano in entrambe le fasi, e, nonostante una gara nel complesso dignitosa, finiscono per concedere spazi e soccombere.

Ciò nonostante, per il Milan, la strada per la risalita della classifica è ancora lunga e tortuosa. La fase difensiva lascia ancora a desiderare, tanto che l’impostazione del centrocampo va migliorata (con l’inserimento di De Jong) e che i difensori laterali non offrono garanzie in nessuna tra le due fasi, mentre il gioco d’attacco migliora ma non è del tutto efficace. In ogni caso, contro il Chievo, il Milan potrebbe provare a ripartire dal 4-4-2 visto nella fase finale della gara di oggi. Il tutto nella speranza che il filtro in mediana migliori, con il costante ripiegamento dei due esterni di centrocampo, e che uno schema con due punte statiche possa assicurare stabilità a lungo termine.

Impostazioni privacy