SM RELIVE/ Mihajlovic: “Mi piace lavorare sotto pressione. Finora episodi contro di noi, ma ne usciremo. Sul nuovo modulo…”

Dal nostro inviato a Milanello, Vito Angelè

La sosta per le Nazionali per ricompattare il gruppo, trovare nuove soluzioni tattiche e riprendere a vincere. Sinisa Mihajlovic nella consueta conferenza stampa della vigilia affronta i temi più importanti della sfida di domani sera, quando il Milan farà visita al Torino di Giampiero Ventura. Qui su SpazioMilan.it tutte le dichiarazioni del tecnico serbo a Milanello.

LA CONFERENZA DI MIHAJLOVIC IN PILLOLE

13.50 – La conferenza stampa è terminata

– Sulla polemica con Honda: “Io non devo chiarire niente con lui. Le cose tecnico-tattiche posso discuterle, altrimenti parla con la società. Keisuke è tornato giovedì e fisicamente spero sia a posto, mentalmente anche

– Un aggettivo per i primi quattro mesi al Milan: “Stimolanti

– Sul fatto che il Milan correrebbe poco: “È stato preso un dato per distanza totale, nel calcio non interessa a nessuno, perchè tutto dipende dall’intensità. E poi il dato è falso, per vari motivi: hanno considerato sei partite invece che sette, eravamo in dieci per cento minuti, e poi ogni partita dura un tempo diverso. Prima di prendere un dato sbagliato bisogna controllarlo: esce una prima pagina grande così e una smentita molto più piccola. Uno lo può scrivere, ma mi viene il dubbio. Poi gli altri non vanno a controllare e lo riprendono subito

– Sulle mancate reazione dopo uno svantaggio: “Non sono d’accordo non ci sia mai una reazione. Alla prima gara con la Fiorentina avremmo potuto fare meglio, pur con uno in meno, c’era però un rigore nostro non fischiato e un’occasione. Con l’Inter abbiamo creato di più, con il Genoa abbiamo avuto tre o quattro occasioni da gol. I tentativi ci sono stati, non siamo stati fortunati, non abbiamo concretizzato

– Ancora sul modulo:Noi non abbiamo stravolto nessun modulo, nel 4-3-1-2 abbiamo giocato senza fuori ruolo. Non c’è schieramento che ti fa vincere, ti può aiutare o meno. Poi magari lo cambio, che ne so

– Sul carattere dei giocatori:Fa parte di una persona, è difficile trasmetterlo. Ogni settimana loro lavorano molto bene, alle volte danno di più e altre di meno. Pensavo di poter risolvere questi problemi prima ma penso ci sia bisogno di tempo

– Sul possibile allarme pubalgia per Balotelli: “Gli infortuni fanno parte del nostro lavoro. Lui sente un’infiammazione e non si sente ancora pronto. Mi auguro che da lunedì rientri in squadra

– Sulla pressione degli allenatori: “Mancini ha allenato in Inghilterra, lì c’è più tempo e meno pressione, ma a me questo piace. Anche questa esagerazione mi stimola, noi allenatori siamo giudicati dai risultati. Quando firmi contratto prendi tutto il pacchetto. Oramai siamo abituati, si guardano solo quelli, se non arrivano sei una mezza sega. Io non vedo nessun problema. A me piace lavorare sotto pressione, ho smesso di allenare una nazionale proprio per questo. È meglio vincere e stare bene che perdere, ma sono le cose belle del proprio lavoro. A me non piace quando non c’è pressione, quando la cosa è piatta. Il cavallo vincente si vede a fine corsa

– Sulla mancanza di cattiveria dei suoi: “I giocatori hanno sempre dato il 100%, pure con il Napoli abbiamo perso meritatamente, ma nel primo tempo hanno passato due volte la metà campo. La gara è stata equilibrata all’inizio. Anche a Genova, con dieci uomini, non avrebbero fatto un secondo tempo così. Tutti gli episodi, fino a oggi, sono stati sfavorevoli. Poi gireranno anche quelli

– Sulla gara tra Sampdoria e Torino dello scorso anno: “Ogni partita fa storia a sé, abbiamo preso tre gol su calci piazzati. È finita 1-5 ma le sconfitte io le dimentico subito. Sono gare che succedono, non dovrebbero ma capita. Qui senza risultati non puoi restare, hai più tempo in una piccola che non qui. Ho sentito che magari il mister potrebbe mollare… ma vuol dire che non mi hanno mai incrociato. Usciremo da questa situazione con il lavoro

– Su Ventura: “È un insegnante di calcio, da quando c’è lui il Torino sta facendo bene. Ha la fortuna e il merito di stare lì da qualche anno e i risultati si vedono

– Sul cambio di modulo: “Non c’è modulo che ti fa vincere o perdere le partite. Io in queste settimane ho letto e visto molte cose. Pure la società mi avrebbe chiesto di cambiare modulo, io parlo con presidente e Galliani di quello che faccio, ma le scelte rispondono solo a me. Abbiamo bisogno di sicurezza, compattezza, protezione. Non abbiamo potuto lavorare con nove-dieci giocatori. Sappiamo che finora abbiamo avuto diversi problemi con il 4-3-1-2. Questo comunque è un modulo che è nella storia del Milan. In precampionato abbiamo fatto bene, dopo alti e bassi. Un modulo nel bene e nel male può aiutare oppure no, penso che pure con i giocatori in campo erano tutti nel posto giusto. Bisogna giocare da Milan

 – Sul momento di difficoltà del Milan: “Usciremo sicuramente fuori da questa situazione. La settimana con tante assenze non è il modo migliore di preparare la partita, però non ci sono alternative, perciò non è una scusante

 

13.00 – Come al solito, Sinisa Mihajlovic, prima di parlare in conferenza stampa, si è concesso ai microfoni di Milan Channel: “Io ho visto Bacca e Zapata solo ieri, abbiamo finito l’allenamento e loro hanno fatto un pò di cyclette, oggi vediamo come stanno. Non so se la sosta è arrivata al momento giusto, la prossima è una gara delicata ma non è stato il modo migliore per prepararla, perchè solo oggi abbiamo tutti i giocatori a disposizione e in settimana abbiamo lavorato solo con quelli che avevamo. Comunque cercheremo di fare la nostra gara. Cambio modulo? Vediamo, sicuramente con questo sistema di gioco finora ci sono delle difficoltà. Non so se in questo momento, proprio per questi motivi, non potendo lavorare con tutti, potremo continuare con un tipo di modulo. Bertolacci? Lui potrebbe coprire benissimo entrambi i moduli, pur giocando con doppio mediano o come interno. Uno o l’altro modulo l’ha fatto sempre bene. Lo stiamo aspettando, abbiamo fiducia, ha qualità e ci darà una mano il prima possibile. Stiamo lavorando su quello, uno quando sa giocare a calcio non si sveglia al mattino e non sa più farlo. Fino a metà ottobre, pure con il Genoa, non riusciva a fare bene: fa fatica a entrare in forma. La parola mollare nel mio vocabolario non esiste. Bisogna scegliere i momenti, le stiamo provando tutto, arrabbiarsi e accarezzarli, stiamo provando di tutto. Alla fine usciremo. Ci vuole tempo. Il Milan ha cambiato quattro allenatori nelle ultime tre stagioni: non si tratta di trovare persona giusta, ma di diventarlo. Cerci a Firenze ha fatto benissimo con me. Sicuramente con il 4-3-1-2 non è il modulo adatto alle sue caratteristiche. Può rendere meglio come attaccante esterno. Quando un calciatore non gioca e ha poca fiducia è difficile possa dare il massimo. Ho piena fiducia in lui, anche nel mercato estivo quando si parlava di andare via ho bloccato la cessione. Non c’è un modulo che ti fa vincere o perdere le partite. Dobbiamo uscire con carattere e fiducia. Quando in campo mettiamo applicazione e concentrazione non c’è modulo che tenga. Il Torino sta giocando un buon calcio, merito di Ventura, uno dei migliori allenatori in circolazione. Merita di potere stare in una piazza per tanti anni e i risultati si stanno vedendo“.

Impostazioni privacy