Senza intensità e posto fisso, il momento no di De Jong

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Ha condotto con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). Da luglio 2015 collabora col Giornale di Cantù.

Come ti cambia la vita in 365 giorni. Prendiamo lo scorso campionato, in questo periodo Nigel De Jong era uno dei punti fermi di Filippo Inzaghi. Spesso l’unico a tenere in piedi la squadra a suon di entrate sugli avversari. Si guardava al suo contratto, in scadenza nel giugno 2015, e con preoccupazione si pensava a questa stagione: come farà il Milan senza l’olandese a fare da diga davanti alla difesa?

Il presente ci suggerisce un’altra verità. In estate l’ex City ha deciso di restare rossonero, convinto dai nuovi investimenti e dal nuovo progetto societario, aveva voglia di vincere e con Bacca & c. ha valutato fosse possibile. Tutti felici e contenti, finché si è iniziato a giocare ed è tornato Ricky Montolivo. Nelle ultime gara Nigel è stato protagonista più in conferenza stampa, dove è sempre chiamato a dire la sua insieme allo stesso Montolivo e Mihajlovic, che in campo. A Torino la più totale sconfessione della scelta compiuta da Galliani: De Jong in panchina, Daniele Baselli, che era nella lista dei suoi possibili sostituti, a fare magie e segnare il gol del pareggio granata.

Al di là degli aspetti tecnici e del bisogno di avere un costruttore di gioco in mezzo al campo, il problema vero è che le prestazioni del centrocampista stanno calando d’intensità. Un momento di appannamento, è stato evidente anche nel Trofeo Berlusconi di ieri: ma ora viene da chiedersi, quando tornerà il vero De Jong?

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